Sono apparsi a Milano manifesti “Non Una di Meno” sui muri della Stazione di Porta Garibaldi. Le motivazioni dell’iniziativa condivisa dall’account Instagram nonunadimeno.milano sono collegate alla violenza sessuale, avvenuta il 6 aprile, sulla tratta Milano – Varese.

A denunciarla è stata una ragazza di 21 anni. La terribile vicenda si è verificata all’interno di uno scompartimento vuoto di un treno. L’aggressore ha fatto perdere le sue tracce dopo che la giovane è riuscita a divincolarsi. La violenza si è verificata in pieno giorno, alle ore 11.00 del mattino, sconvolgendo ancora una volta la città meneghina.

Milano manifesti Non Una di Meno, le motivazioni spiegate sui social

A corredo di una galleria di immagini pubblicate attraverso un carosello su Instagram, l’account milanobelladadio ha condiviso l’iniziativa realizzata da Non Una di Meno di Milano. La campagna di sensibilizzazione, messa in atto con l’affissione sui muri della stazione, ha come obiettivo focalizzare l’attenzione sulla sicurezza. Troppi ancora infatti gli episodi di molestie, abusi e violenze sessuali subite ogni giorno dalle donne, a prescindere da genere, età, orario della giornata etc. Di seguito le parole di accompagnamento al video dell’affissione dei manifesti nella Stazione di Porta Garibaldi, condivise da @nonunadimeno.milano.

TW violenza, stupro.

Una ragazza è stata picchiata, minacciata, sequestrata e stuprata in Corso Como a Milano da un uomo di 38 anni. Pochissimi giorni dopo, un’altra ragazza ha subito la stessa violenza in una carrozza del passante ferroviario in porta Garibaldi.
La prima cosa che vogliamo dire è semplice: sorelle non siete sole, siamo con voi.
Siamo con voi e vi abbracciamo.
Siamo con voi e fremiamo di rabbia.
La violenza maschile sulle donne e di genere deve finire.

Poteva capitare a tutt* noi, perchè sappiamo bene cosa significa camminare la notte stringendo le chiavi di casa tra le dita o fingendo una telefonata.
Nel solo mese di marzo 2023 ci sono stati 14 femminicidi in questo Paese.
Nell’80% dei casi, la violenza avviene per mano di un marito, un ex marito, un compagno, un excompagno o un familiare. Nel 20% avviene fuori di casa, ad opera di un uomo che pensa di poter disporre dei nostri corpi come meglio crede.

Vogliamo essere libere di vivere senza pensare che oggi potremmo essere picchiate, stuprate, insultate, molestate, uccise. In casa o per la strada.
Vogliamo che il nostro NO sia NO, che solo il nostro SI’ più convinto, spontaneo ed entusiasta sia un SI’.
Vogliamo poterci divertire, sì, divertire in pace, perchè non è un vestito o l’alcool a stuprare.
Vogliamo poterci muovere, spostare, vogliamo poter viaggiare serene, perché non é un treno a stuprare.
Vogliamo sentirci (più) sicure, sapendo che la sicurezza non sono i militari all’angolo delle vie della movida o un biglietto del treno costosissimo, ma una città più viva, dove per esempio i mezzi pubblici siano aperti tutta la notte, dove un trasporto pubblico di qualità sia incentivato. Non vogliamo una città dove uscire a ballare significhi che “le donne entrano gratis” per essere usate come carne di scambio nel gioco stereotipato dei ruoli di genere.

Non vogliamo locali che guadagnano sulla pelle delle ragazze incentivando la vendita e l’abuso di sostanze perché alimenta il loro business. Non vogliamo un trasporto pubblico svenduto ai privati che non si preoccupano affatto delle condizioni in cui viaggiano l* pendolari.

Il post su Instragram dell’account nonunadimeno.milano

 

 
 
 
 
 
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Il video dell’affissione dei Manifesti di Non Una di Meno

 

 
 
 
 
 
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