Tesla ha annunciato questa mattina la costruzione di una nuova Megafactory a Shanghai, in Cina. Si tratta di uno stabilimento “intermedio” nella line-up dell’azienda di Elon Musk, tra le Minifactory e le Gigafactory. In termini concreti, il sito sarà in grado di produrre circa 10.000 “Megapack”: celle contenenti piccole batterie da 3 MWh.

Questa sarà la seconda Megafactory nel portafoglio di Tesla, dopo quella aperta nel 2022 in California. Secondo i piani logistici, fungerà da appoggio alla produzione della Gigafactory del Nevada, dove vengono prodotti anche i Powerwall domestici (la batteria domestica fotovoltaica).

La decisione risponde all’attuale difficoltà della Casa automobilistica nella produzione di energia elettrica per i propri prodotti. I lavori dovrebbero cominciare a breve e il taglio del nastro auspicato è per la prossima estate.

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Il Megapack sarà dunque il grande protagonista della prossima sfida di Tesla in Cina. Per comprenderne il suo funzionamento va pensato come un’unità di misura. Ciascuno di essi è in grado di alloggiare fino a 3 MWh di batterie (ossia 3000 KWh, l’equivalente di 300 Tesla Model). La sua principale peculiarità è la scalabilità, ma non va dimenticata la sua duttilità.

Oltre alla capacità di generare batterie, esso è in grado di immagazzinare energia da destinare ad altri comparti produttivi del marchio. Per esempio nel caso dell’indipendenza energetica domestica legata ai pannelli solari: di giorno il “box” si ricarica per poi sfruttare l’elettricità accumulata di notte. Oltre all’utilizzo privato, i Megapack hanno un’ottima applicazione anche in ambito aziendale e di business. Soluzione molto gettonata laddove le centrali a carbone sono state dismesse.

Completano una scheda tecnica innovativa la garanzia di 20 anni inclusa al momento dell’acquisto e l’aggiornamento Ota del software, che consente quindi alla cella di migliorare nel tempo.

Occhi anche sull’Europa

I progetti di Tesla riguardano però anche l’Europa, e in particolare la Gigafactory di Berlino. Ad appena un anno dalla sua inaugurazione, l’azienda ha fatto sapere di aver intenzione di espandere il sito di circa 110 ettari (1,1 km quadrati): attualmente, la struttura occupa 300 ettari di terreno. Tale ampliamento sarebbe dedicato alle aree di stoccaggio e a un deposito merci.

Ora la palla passa all’Ufficio statale per l’ambiente, già intervenuto a monte durante la lunga controversia con le associazioni ambientaliste che ha fatto slittare il taglio del nastro. L’obiettivo della Gigafactory è di arrivare a produrre fino a un milione di Tesla all’anno.