Governo, domani il Def approda in Consiglio dei Ministri. L’appuntamento è fissato per domani mercoledì 11 aprile 2023 alle 15, il Consiglio dei Ministri si riunirà per discutere e decidere sul documento di economia e finanza 2023, il primo dell’Esecutivo di Giorgia Meloni. La scadenza per il testo – che costituisce la base macroeconomica sulla quale si imposterà la prossima legge di bilancio- era prevista per oggi il 10 aprile, ma a causa della festività slitta a domani. Così i tecnici del Tesoro sono al lavoro sui numeri e sulle previsioni.

Sulle scelte peseranno le stime della crescita

Tra i dati più importanti ci sono le previsioni sulla crescita economica, misurate su indicatori come il così detto Pil tendenziale. Questo dato è stimato attestarsi allo 0,9%, a quanto si apprende da fonti del Ministero dell’Economia e delle Finanze, e si tratta di una cifra al rialzo rispetto alle stime di novembre. Ne sembra convinta anche la Banca d’Italia, che nell’ultimo report diffuso ha confermato la tendenza: “secondo i nostri modelli, in Italia l’attività economica sarebbe leggermente aumentata nel primo trimestre del 2023, sostenuta dal settore manifatturiero” -si legge- “il quale beneficia della discesa dei corsi energetici e dell’allentamento delle strozzature lungo le catene di approvvigionamento“.

Mercoledì il Pnrr in aula al Senato

C’è poi da considerare lo stato di attuazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, che sarà chiaramente una delle variabili indispensabili per la definire la crescita economica italiana nel 2023. Il decreto è atteso per la giornata di mercoledì in Senato, ma il Governo ha già reso noto che la linea sui conti pubblici resta quella della prudenza. A ogni modo, le prospettive macroeconomiche sembrano migliori rispetto a novembre, anche se c’è un’altra incognita da considerare: quella delle politiche monetarie delle banche centrali, che rischiano di essere fortemente restrittive per congelare gli aumenti dell’inflazione. Sul punto sarà necessario attendere la prossima settimana, quando il Fondo Monetario Internazionale fornirà le stime di primavera.