Superbonus prezzi cessioni e sconti, con la nuova piattaforma Enel X potrebbero aumentare andando a riequilibrare un mercato che, negli ultimi mesi, è stato segnato da vendite di bonus e crediti sempre più al ribasso. A pochi giorni dall’approvazione della legge di conversione del decreto di blocco dei crediti, arrivano le prime anticipazioni sulla nuova piattaforma che dovrebbe ravvivare il mercato delle compravendite dei crediti, probabilmente a prezzi più elevati rispetto alle cessioni alle quali gli operatori si erano dovuti adeguare negli ultimi tempi. Il nuovo veicolo banca, infatti, agirà per detenere i bonus fiscali fino a quando l’impresa dovrà pagare le tasse. Un meccanismo che coinvolgerebbe più operatori sul mercato e un maggior numero di compravendite.

Superbonus prezzi cessioni, come funziona la cessione crediti, sconti e bonus?

Emergono le prime anticipazioni sulla nuova piattaforma targata Enel X che, nelle intenzioni del governo, dovrà contribuire a smaltire i 19 miliardi di crediti e sconti rimasti incagliati sui lavori rientranti nei bonus edilizi e nel superbonus. La piattaforma si concretizzerebbe in una società con licenza bancaria, al cui capitale parteciperebbero sia altre banche che investitori. Il compito della nascente società è quello di acquistare crediti e sconti, non solo del superbonus ma anche degli altri bonus edilizi, dalle imprese edili, per poi rivenderli ad altri soggetti, soprattutto imprese industriali. La convenienza per queste ultime, che hanno ampia capienza fiscale da smaltire poi con compensazioni F24, è quella di acquistare un credito con uno sconto dell’1 o del 2 per cento, ai prezzi di mercato. L’acquisto avverrebbe a ridosso delle scadenze per pagare le imposte con il vantaggio di sortire un taglio del cuneo fiscale.

Superbonus prezzi cessioni, qual è il prezzo di cessione dei crediti e degli sconti?

Tutto il meccanismo legato alla nuova piattaforma di acquisto di crediti fiscali e sconti in fattura dei bonus edilizi, assicurerebbe la presenza di un nuovo operatore forte sul mercato, il veicolo banca, al quale vendere i crediti che negli ultimi mesi hanno risentito di un forte abbassamento dei prezzi di cessione, fino al 50 per cento sul superbonus. Condizioni che, nel 2021 e per buona parte del 2022, erano risultate vantaggiose per chi avesse avuto necessità di cedere il credito. Infatti, da un superbonus 110% a valore nominale di 105, si riusciva a ottenere liquidità per 105. Il quadro normativo instabile e i tanti correttivi hanno determinato condizioni di mercato inasprite, con forte calo del prezzo di cessione di crediti e sconti. Quest’anno, i pochi operatori che comprano i bonus edilizi, lo fanno a un prezzo molto più basso del valore nominale.

Bonus 110%, perché con la nuova piattaforma il prezzo di cessione potrebbe aumentare?

Si è passati a percentuale di cessione di sconti e crediti del superbonus che arrivano a prezzi di 80 o 90 euro a fronte del valore nominale di 110 euro. Ma per alcuni soggetti che operano al di fuori del circuito ufficiale, la riduzione sul prezzo praticato per l’acquisto dei bonus è stata anche del 50 per cento. Il meccanismo ha provocato una perdita per tutte quelle imprese e quei soggetti che avevano urgenza di vendere il bonus edilizio. Un riequilibrio del mercato, non solo dal punto di vista della possibilità di cedere i crediti ma anche dei prezzi, potrebbe essere garantito dall’entrata del veicolo banca, capace di acquistare i crediti e poi di rivenderli senza che il prezzo debba necessariamente subire delle forti oscillazioni al ribasso.

Anticipazioni Enel X, le imprese pronte a entrare nella ‘cordata’

All’interno del veicolo banca di Enel X, nel ultimi giorni stanno circolando indiscrezioni su quali possano essere le imprese interessate a entrare in questa specie di “cordata”. Tra i nomi che si fanno all’entrata nella nuova piattaforma del superbonus, ci sarebbero aziende che si occupano di efficienza energetica, le cosiddette “Esco”, che potrebbero operare come prime cessionarie degli sconti fiscali, garantendo la qualità del credito che dovrà essere necessariamente certo, esigibile e liquido per essere ceduto. In tutto, la nuova società dovrebbe gestire operazioni di cessioni per un valore di 40 miliardi di euro: è questo il ruolo designato per il veicolo banca che dovrebbe non solo smobilitare i crediti incagliati, ma creare un mercato con condizioni più strutturali.