In mattinata, Papa Francesco ha parlato alla recita del Regina Coeli in occasione del lunedì dell’Angelo oggi 10 aprile. Il Pontefice – tra le altre cose – ha chiesto di pregare per la pace per la “martoriata Ucraina”. Il Pontefice, alla finestra del Palazzo Apostolico, ha evidenziato che “quando noi annunciamo il Signore il Signore viene noi.” Quindi, un ringraziamento generale anche per chi ha pregato per lui, in questi giorni difficili dopo il ricovero in ospedale: “Ringrazio quanti in questi giorni mi hanno fatto pervenire espressioni di augurio. Sono riconoscente soprattutto per le preghiere”
Lunedì dell’Angelo, le parole di Papa Francesco alla recita Regina Coeli
Quindi, il Papa leggendo il Vangelo ha ricordato l’incontro tra Gesù risorto con le Donne, in questa maniera: “Non restano a casa paralizzate dalla tristezza e dalla paura anche perché quando si incontra Gesù, nessun ostacolo può trattenerci dall’annunciarlo. Se invece teniamo per noi la sua gioia, forse è perché non lo abbiamo ancora incontrato veramente. A volte pensiamo che il modo per stare vicini a Dio sia quello di tenerlo ben stretto a noi; perché poi, se ci esponiamo e ci mettiamo a parlarne, arrivano giudizi, critiche, magari non sappiamo rispondere a certe domande o provocazioni, e allora è meglio non parlarne. Invece il Signore viene mentre lo si annuncia. Questo ci insegnano le donne: Gesù si incontra testimoniandolo”.
La riflessione continua: “Facciamo un esempio. Ci sarà capitato qualche volta di ricevere una notizia meravigliosa, come ad esempio la nascita di un bambino. Allora, una delle prime cose che facciamo è condividere questo lieto annuncio con gli amici. E, raccontandolo, lo ripetiamo anche a noi stessi e in qualche modo lo facciamo rivivere ancora di più in noi. Se questo succede per una bella notizia, accade infinitamente di più per Gesù, che non è solo una bella notizia, e nemmeno la notizia più bella della vita, ma la vita stessa.”
Papa Francesco ha poi chiesto un esame collettivo di coscienza: “Fratelli, sorelle, davanti all’esperienza delle donne ci chiediamo: quand’è stata l’ultima volta che ho testimoniato Gesù? Oggi, che cosa faccio perché le persone che incontro ricevano la gioia del suo annuncio? E ancora: qualcuno, pensando a me, può dire: questa persona è serena, è felice, è buona perché ha incontrato Gesù? Ogni volta che lo annunciamo, non facendo propaganda o proselitismo ma con rispetto e amore, come il dono più bello da condividere, come il segreto della gioia, allora Gesù dimora ancora di più in noi.“
Per ultimo, il Pontefice ha nuovamente ribadito di unirsi in preghiera per la pace, in particolare per “la cara e martoriata Ucraina”:
A tutti auguro di trascorrere nella gioia della fede questi giorni dell’ottava di Pasqua, perseveriamo a invocare il dono della pace per tutto il mondo, specialmente per la cara e martoriata Ucraina.
Il Papa ricorda l’accordo di Pace in Irlanda del Nord
Durante l’omelia, il Papa ha quindi citato anche l’accordo di pace in Irlanda del Nord siglato ben 25 anni fa: “Oggi ricorre il venticinquesimo anniversario del cosiddetto accordo del venerdì santo, o di Belfast, il quale ha messo fine alle violenze che per decenni avevano turbato l’Irlanda del nord. Con spirito riconoscente prego il Dio della pace che quanto ottenuto in quel passaggio storico si possa consolidare a beneficio di tutti gli uomini e le donne dell’isola d’Irlanda”.