Netanyahu, Putin, Trump, Puigdemont, Xi Jinping. E ancora Carlo III, Comín, Ponsatí, Bolsonaro e Meloni: sono solo alcuni tra le centinaia di manichini bruciati durante il noto ‘Rogo di Giuda’. Il comune di Alfaro, nella comunità autonoma di La Rioja, torna anche quest’anno a bruciare i manichini di personaggi famosi.

Così nel piccolo paesino viene inscenata una piccola ‘Falla’, la famosissima festa di Valencia che ha luogo dal 15 al 19 marzo di ogni anno, dove però a bruciare in questo caso sono delle bambole di politici o Vip che hanno avuto un comportamento riprovevole durante l’anno passato e che, si spera, possano poi “resuscitare” ed essere più buoni.

E allora in fiamme la bambola dell’ex leader della Catalogna Carles Puigdemont, andato in esilio nel Belgio dopo il referendum non autorizzato della Catalogna, e degli ex ministri del governo della Catalogna, Clara Ponsatí e Toni Comín.

Rogo di Giuda, Santiago Abascal e Giorgia Meloni come Romeo e Giulietta

Ogni gruppo che idealizza e crea le bambole, scegli un tema a cui legarle, spesso in un contesto letterale. Ad esempio, Giorgia Meloni (leader di Fratelli d’Italia) e Santiago Abascal (leader del partito di estrema destra Vox) sono “Romeo e Giulietta“. Alberto Núñez Feijóo (del Partito Popolare) è il “Piccolo principe”. E così come anche tutte le altre bambole.

Non c’è nessun motivo particolare per cui questi personaggi sono qui“, ha detto l’assessore all’Ambiente del comune di Alfaro, Carmen Ovejas. “Qualcuno nel gruppo decide che per quello che hanno fatto quest’anno meritano di essere bruciati e quando viene raggiunto un accordo, la figura inizia a essere creata”, ha spiegato Ovejas, aggiungendo che non c’è “nessuna polemica“.

Il ‘rogo di Giuda’, che è una tradizione comune sia in Spagna che in alcuni paesi latino americani, si ricorda il tradimento di Giuda e si cerca di “porre fine al male e ai traditori”. E non è la prima volta che viene bruciato il manichino di Puigdemont.

Tra le bambole l’attuale presidente del Governo spagnolo, Pedro Sánchez, l’ex presidente degli Usa Donald Trump, l’ex presidente del Brasile Jair Bolsonaro, l’attuale premier israeliano Benjamin Netanyahu. Poi il presidente cinese Xi Jinping, il presidente russo Vladimir Putin accanto al suo ministro degli esteri, Sergei Lavrov. Bruciati anche i manichini del re d’Inghilterra, Carlo III, e della sua moglie Camilla.