Una festa cristiana, la Pasqua è senza alcun dubbio il momento più importante per i credenti di tutto il mondo poiché rappresenta la resurrezione di Cristo. Un weekend di svago, serenità, religione e festeggiamenti per chi riesce a staccare dal lavoro e godersi le feste pasquali. Una ricorrenza molto apprezzata però anche da chi non crede. Tra uova, cioccolato, colombe e conigli: tanti sono i simboli di questa celebrazione. Ma perché il coniglio è simbolo di Pasqua? Scopriamo insieme da dove arriva questa tradizione.

Perché il coniglio è simbolo di Pasqua

“Natale con i tuoi e Pasqua con chi vuoi”, è questo il ritornello è più celebre che da sempre accompagna le feste pasquali. Una ricorrenza che rappresenta la resurrezione di Gesù e che a differenza del Natale cambia data ogni anno. La cosa certa è ovviamente arriva sempre di domenica perché le sacre scritture riportano il fatto che il sepolcro vuoto di Gesù Cristo fu scoperto il giorno successivo al sabato. La sua calendarizzazione dipende dalle fasi lunari. Ma come si sceglie la data? La domenica prescelta coincide con la domenica successiva alla prima luna dell’equinozio di primavera, tra il mese di marzo ed il mese di aprile.

Una festività ricca di figure simboliche: dalle uova alla colomba simbolo di pace; dall’agnello che raffigura con la sua innocenza la crocifissione di Gesù al coniglio. E proprio quest’ultimo simbolo, perché rappresenta la Pasqua? Una figura che sempre di più, negli ultimi anni, è stata utilizzata per simboleggiare la festa pasquale. Nei giorni che precedono la festività ne siamo invasi. Conigli di cioccolata, conigli di peluche, conigli per adornare le tavole e le case. Tra tradizione e religione, diverse sono le storie che riguardano l’origine di uno dei simboli di Pasqua.

Secondo la tradizione, il simbolo del coniglio nasce dai riti pre-cristiani sulla fertilità. Si tratta infatti di animali, come anche la lepre, molto fertili. Per questo vengono identificati come simboli del rinnovamento della vita che coincide con l’inizio della stagione primaverile.

Spiegazione simile quella che arriva dalla tradizione religiosa e nel dettaglio da Sant’Ambrogio, Patrono della città di Milano, il quale indicò più nello specifico nella lepre il simbolo della Resurrezione. Il coniglio, in questo senso, rappresenta il cambiamento. Esattamente come l’animale cambia il colore del suo manto, rinascendo, così Cristo vince sulla morte ed esce dal Sepolcro, in una simbolica analogia con l’uscita dal letargo del coniglio, al termine del lungo inverno. Senza dubbio, dal vivere in natura dell’animale sono sorte diverse interpretazioni riprendendone le sue caratteristiche peculiari.

Da dove arriva la tradizione del coniglio

Una tradizione, quella del coniglio, che non arriva dall’Italia ma che negli ultimi anni il nostro Paese ha acquisito. Ma da dove arriva questo simbolo? Le origini di questo mito vengono dall’Europa Occidentale, principalmente nella Germania pagana. I primi dolcetti a forma di coniglio risalgono infatti al XV secolo e furono poi importati dalle popolazioni europee e diffuse anche in America dove il coniglietto pasquale è chiamato “Easter bunny”.

La storia racconta che durante le antiche festività tedesche, la Pasqua, in tedesco Ostern, veniva festeggiata per celebrare una dea, Eostre, la dea della fertilità. Secondo la leggenda si dice che un pomeriggio di primavera la dea Eostre era circondata da bambini. Per farli divertire trasformò in coniglio l’uccellino che aveva appoggiato sul suo braccio. I bambini erano molto felici per questa trasformazione, ma non l’uccellino che era rattristato. I piccoli, allora, chiesero alla dea di ritrasformare l’animaletto, ma purtroppo, nel frattempo era giunto l’inverno e la dea, esausta, non aveva più le capacità per farlo. Ritornata la primavera, la dea riacquistò le proprie forze e ritrasformò l’animale che, per la gioia di aver riottenuto la forma originale, depose delle uova colorate che regalò ai bambini e alla dea. La tradizione di regalare uova colorate è arrivata fino ai giorni nostri, così come quella del coniglietto Pasquale.