La Croce Rossa Italiana starebbe valutando di ricorrere alle vie legali per i rimproveri ricevuti da Eros Ramazzotti nel corso del concerto tenutosi al Pala Mandela Forum di Firenze lo scorso 4 aprile. Durante l’esibizione, il cantautore aveva dovuto fermarsi a causa del malore che aveva colpito una fan, chiedendo l’intervento dei soccorritori dal palco. Al loro arrivo, dopo qualche minuto, si era sfogato pesantemente per il presunto ritardo. Il filmato di quanto accaduto, diffuso da decine di fan, ha fatto il giro del web. Per questo il presidente del Comitato di Firenze della Cri, Lorenzo Andreoni, ha sentito il bisogno di dire la sua.

Eros Ramazzotti – Croce Rossa: il Comitato di Firenze valuta le vie legali contro il cantautore romano

Siete arrivati dieci minuti in ritardo. Era già morta. Ca***, siete in 18, che fate lì?

,urla Eros Ramazzotti nel video che ha fatto il giro del web. Il riferimento è ai soccorritori della Croce Rosse Italiana intervenuti nel corso di un suo concerto al Pala Mandela Forum di Firenze dopo essere stati chiamati dal cantautore a causa del malore avvertito da una fan nelle prime file. Per il suo sfogo il Comitato locale della Cri starebbe valutando le vie legali. A farlo sapere è il presidente, Lorenzo Andreoni, firmatario di una nota diffusa nelle scorse ore sui social.

Ci dispiace che il Signor Ramazzotti se la sia presa con i nostri volontari davanti a migliaia di persone, quando dalla relazione sui fatti in nostro possesso, la prima squadra intervenuta in soccorso della persona in questione è arrivata sul posto in tempi più che consoni. Solo la seconda squadra li ha raggiunti qualche minuto dopo, poiché impossibilitata a passare dal corridoio sottopalco proprio dal personale in servizio d’ordine dello staff di Ramazzotti stesso, che li ha costretti a farsi largo attraverso la folla

si legge su Facebook. Andreoni fa parte della Croce Rossa dal 2002 e dal 2016 ne presiede la sezione fiorentina, a cui fanno capo circa 1.200 volontari. Il punto, secondo lui, è soprattutto uno, come ci ha tenuto a rimarcare:

Tutti i volontari Cri attivati per questi grandi eventi, agiscono secondo protocolli precisi e piani sanitari concordati con il 118. Sminuire la loro preparazione e il loro lavoro con parole di scherno lanciate con leggerezza da un palco, in una serata in cui tutto è spettacolo, è un comportamento inaccettabile. Il volontariato va tutelato e con esso la professionalità di tante donne e uomini che prestano servizio gratuitamente alla popolazione. Non tutto può diventare spettacolo e tantomeno con atteggiamenti diffamatori. Noi non abbiamo mai lasciato solo nessuno, da Ennio Morricone in persona, alla fan dell’altra sera, che – per fortuna – non presentava alcuna criticità sanitaria urgente, tanto che è rimasta a godersi il concerto.

Per questi motivi, Andreoni starebbe valutando, insieme al legale che li sostiene, l’avvocato Massimiliano Manzo, come procedere nei confronti del cantautore romano. Le sue parole lasciano intendere che potrebbe anche essere intrapresa contro di lui un’azione legale. Sotto il post sono tanti i messaggi di vicinanza ai soccorritori. “Massima solidarietà per il fango gettato addosso a un’eccellenza come la vostra”, recita uno dei commenti, scritto da un volontario Anpas (Associazione nazionale delle pubbliche assistenze).

La condizioni di salute della fan

Dopo aver rimproverato i soccorsi per il presunto ritardo, Ramazzotti era sceso ad abbracciare la fan colpita dal malore – rimasta ad ascoltare l’esibizione -, chiedendole: “Come stai?”. “Sto bene, grazie. Sono stata troppe ore in piedi”, aveva risposto lei. Al che il cantautore, rivolgendosi verso uno dei soccorritori intervenuti, aveva detto: “Facciamo alzare lui, così ti puoi riposare un po’”. Poi aveva ripreso a cantare.