Società semplici oneri deducibili: nel compilare il modello 730 i contribuenti hanno la possibilità di dedurre dal reddito complessivo i costi sostenuti dalle società semplici, in relazione alla quota di partecipazione agli utili dei singoli soci.
In particolare, costoro potranno dedurre i seguenti oneri:
- le somme corrisposte ai dipendenti chiamati ad adempiere funzioni presso gli uffici elettorali;
- i contributi, le donazioni e le oblazioni corrisposti per i Paesi in via di sviluppo per un importo non superiore al 2% del reddito complessivo dichiarato;
- le indennità per perdita di avviamento corrisposte al conduttore in caso di cessazione della locazione di immobili urbani adibiti ad uso diverso da quello di abitazione.
Società semplici oneri deducibili: ecco quali sono le detrazioni d’imposta che spettano ai singoli soci
Oltre alle deduzioni che abbiamo citato durante il corso del precedente paragrafo, i singoli soci potranno indicare all’interno della dichiarazione dei redditi 2023 la volontà di beneficiare delle seguenti detrazioni d’imposta, in base alla propria quota di partecipazione agli utili:
- detrazione d’imposta pari al 19% per:
- gli interessi passivi in dipendenza di prestiti e mutui agrari;
- gli interessi passivi per mutui ipotecari stipulati prima del 1° gennaio 1993 per l’acquisto di altri immobili, fino a ad un importo massimo di spesa pari a 2.065,83 euro;
- gli interessi passivi, gli oneri accessori e le quote di rivalutazione per mutui stipulati nel 1997 per effettuare interventi di manutenzione, restauro e ristrutturazione degli edifici, fino a ad un importo massimo di spesa pari a 2.582,28 euro;
- le spese sostenute per la manutenzione, protezione o restauro del patrimonio storico, artistico e archivistico;
- le erogazioni liberali in denaro a favore dello Stato, delle regioni, degli enti locali e territoriali, di enti o istituzioni pubbliche che senza scopo di lucro svolgono o promuovono attività di studio, di ricerca e di documentazione di rilevante valore culturale e artistico;
- le erogazioni liberali in denaro a favore di enti o istituzioni pubbliche, di fondazioni, di associazioni legalmente riconosciute che senza scopo di lucro svolgono esclusivamente attività nello spettacolo;
- le erogazioni liberali in denaro a favore degli enti di prioritario interesse nazionale operanti nel settore musicale, per i quali è prevista la trasformazione in fondazioni di diritto privato;
- le erogazioni liberali a favore di popolazioni colpite da calamità pubblica o da altri eventi straordinari, anche se avvenuti in altri Stati, fino a ad un importo massimo di spesa pari a 2.065,83 euro;
- il costo specifico o il valore normale dei beni ceduti gratuitamente, in base ad apposita convenzione a favore dello Stato delle regioni, degli enti locali e territoriali, di enti o istituzioni pubbliche che senza fine di lucro svolgono o promuovono attività di studio di ricerca e di documentazione di rilevante valore culturale e artistico;
- le erogazioni liberali alle società di mutuo soccorso, fino a ad un importo massimo di spesa pari a 1.300 euro;
- le erogazioni liberali in denaro a favore della Società di cultura La Biennale di Venezia, fino a ad un importo massimo di spesa pari al 30% del reddito complessivo dichiarato;
- detrazione d’imposta pari al 26% per:
- le erogazioni liberali a favore delle ONLUS, delle iniziative umanitarie, religiose o laiche, gestite da fondazioni, associazioni, comitati ed enti individuati con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, fino a ad un importo massimo di spesa pari a 30.000 euro;
- detrazione d’imposta pari al 30% per:
- le erogazioni liberali a favore di organizzazioni non lucrative di utilità sociale (ONLUS) e delle associazioni di promozione sociale, fino a ad un importo massimo di spesa pari a 30.000 euro;
- detrazione d’imposta pari al 35% per:
- le erogazioni liberali a favore delle organizzazioni di volontariato, fino a ad un importo massimo di spesa pari a 30.000 euro;
- detrazione d’imposta pari al 36% per:
- le spese riguardanti gli interventi relativi alla sistemazione a verde (c.d. bonus verde);
- detrazione d’imposta pari al 50% per:
- le spese riguardanti gli interventi di recupero del patrimonio edilizio;
- le spese sostenute per l’acquisto di mobili e di grandi elettrodomestici (c.d. bonus mobili);
- detrazione d’imposta pari al 50, 65, 70, 75, 80, 85 e 110% per:
- le spese sostenute per gli interventi relativi all’adozione di misure antisismiche;
- detrazione d’imposta pari al 50, 55, 65, 70, 75 e 110% per:
- le spese riguardanti gli interventi finalizzati al risparmio energetico;
- detrazione d’imposta pari al 50 e al 110% per:
- le spese sostenute per acquisto e posa in opera di infrastrutture di ricarica dei veicoli alimentati ad energia elettrica;
- detrazione d’imposta pari al 60 e al 90% per:
- le spese riguardanti gli interventi finalizzati al recupero o restauro della facciata esterna degli edifici esistenti ubicati in zona A o B;
- detrazione d’imposta pari al 75 e al 110% per:
- detrazione d’imposta pari all’80 e all’85% per:
- le spese sostenute per gli interventi volti contemporaneamente al risparmio energetico e alla riduzione del rischio sismico.
LEGGI ANCHE Deduzione acquisto immobili da locare: come recuperare il 20% delle spese nel 730