È stata la nave Ong di Resqship a fornire tempestivo aiuto a Lampedusa. In merito all’emergenza migranti la Ong salva 22 persone prestando soccorso alle vittime di un naufragio. Durante le operazioni di salvataggio odierne sono tuttavia stati rivenuti anche due morti, prelevati dalle acque. Le salme saranno trasferite nella camera mortuaria del cimitero di Cala Pisana. Durante la notte nel medesimo luogo era già stato portate il cadavere di un nigeriano che ha perso la vita su un’altra imbarcazione dove 38 persone erano a bordo, dirette (e poi arrivati) verso l’isola siciliana.

Migranti: Ong salva 22 persone e l’emergenza continua

Gli sbarchi a Lampedusa sono ripresi a pieno ritmo: sono 679 le persone approdate in 24 ore. Come fin troppo noto però sono tantissime le tragedie che si verificano nelle acque del Mediterraneo. Come quella del 22 marzo scorso quando un’imbarcazione partita dalla Tunisia e diretta a Lampedusa è naufragata nella zona marittima del paese nordafricano. Il bilancio (nemmeno definitivo) in quel caso è stato di 5 persone morte e 28 disperse. Se si considera il fatto che complessivamente ci fossero presenti sulla piccola imbarcazione circa 38 persone si parla di un resoconto pesantissimo.

Le parole dei migranti salvati annunciano altri 18 dispersi

I 22 migranti salvati dalla nave Nadir, della Ong tedesca Resqship, riferiscono uno scenario perfino peggiore di quello emerso in relazione al loro naufragio. Le persone soccorse oggi hanno infatti riferito alla polizia che i dispersi dopo l’accaduto, avvenuto nel Mediterraneo centrale, sono 18. Due le salme rivenute in acqua come già purtroppo appreso e nove, invece, le donne contate tra i superstiti. Le origini dei sopravvissuti e dei dispersi sono della Costa d’Avorio, Senegal Guinea e Camerun. Ulteriori informazioni sono state fornite in merito al mezzo di trasporto che è poi naufragato: un barchino in ferro di 7 metri, salpato alle 3 di ieri da Sfax. Il costo della drammatica traversata è costato 3 mila dinari tunisini.