Denatalità, Reddito di cittadinanza, assegno unico, congedi e parità di genere rappresentano gli strumenti sui quali il governo di Giorgia Meloni dovrà invertire la rotta per incrementare il numero – sempre più basso – delle appena 392.000 nascite nel 2022. Il trend va invertito per il calo demografico che si sta registrando in Italia rispetto ai decessi che stanno portando alla diminuzione della popolazione italiana. L’esecutivo ha stanziato già 1,5 miliardi di euro nella legge di Bilancio 2023, ma serve di più. Quattro, allora, sono le direttrici per assicurare parità di genere sul lavoro e redditi sostenibili alle famiglie – tra reddito di cittadinanza e assegno unico – oltre agli incentivi sui congedi di lavoratori e lavoratrici.
Denatalità Reddito di cittadinanza, assegno unico: ecco le novità in arrivo e cosa cambia per aumentare le nascite
La ministra per la famiglia, Eugenia Roccella, punterà a un ventaglio di strumenti che possano invertire la rotta della denatalità. A iniziare dal Reddito di cittadinanza, che ha subito notevoli modifiche negli ultimi mesi, ma che rimarrà per le famiglie che hanno figli minorenni. Anzi, la misura avrà proprio come base la composizione familiare. Nella legge di delega fiscale è stato introdotto il “criterio della famiglia” quale parametro per il calcolo del Reddito di cittadinanza. L’indennità sarà progressivamente tolta a chi risulti abile al lavoro, mentre rimarrà per chi ha figli da mantenere e famiglie numerose. Per questi nuclei, si procederà – diversamente – ad assicurare un assegno mensile più sostanzioso. Il “criterio familiare” farà da collante anche con la riforma fiscale in arrivo.
Denatalità reddito assegno unico e riforma fiscale per calcolare incentivi e sostegni alla natalità
Il sistema di tassazione, infatti, entrerà tra gli incentivi per contrastare la denatalità. Nelle intenzioni del governo, tassazione e sistema delle detrazioni dovranno essere ricalibrati alla composizione della famiglia e ai costi sostenuti dai nuclei per la crescita dei figli. Criteri che già sono operativi per il calcolo dell’assegno unico per i figli: la legge di Bilancio 2023 ha stabilito aumenti del 50 per cento (con incrementi da 175 a 262 euro più l’8,2% di recupero inflazione del 2022) per i figli sotto l’anno di età. Maggiorazioni sono previste anche per i figli da 1 a 3 anni e per le famiglie numerose, a partire dal terzo figlio. L’importo base di 175 euro decresce all’aumentare dell’Indicatore della situazione economica equivalente (Isee) fino ad arrivare a oltre 43mila euro, importo aggiornato a partire dal quale spettano 54 euro per figlio.
Congedi parentali aumentati, consultori a domicilio e bollino rosa imprese: premi per chi sostiene parità e maternità
Passi in avanti sono stati compiuti negli ultimi tempi anche per i congedi parentali e le carriere lavorative, spesso causa di denatalità. I genitori possono usufruire, alternativamente, di un mese in più di congedo fino ai 6 anni del figlio. La retribuzione è pari all’80 per cento dello stipendio rispetto al 30 per cento degli altri mesi. Ma la ministra Eugenia Roccella punta anche al potenziamento dei consultori – che dovranno assicurare professionalità anche a domicilio – e del welfare aziendale. Le imprese sono state sollecitate, già da tempo, ad adottare politiche di parità di genere e di riconoscere il ruolo di mamma, oltre che di lavoratrice, alle donne. Finora sono state 264 le imprese che si sono certificate con il bollino rosa che dà diritto, per le realtà lavorative impegnate, a incentivi e premialità. Il tutto a vantaggio e a sostegno della natalità.