In Messico si sta facendo un grandissimo sforzo per cercare di ripristinare la natura lì dove l’uomo ha fatto danni. 14 mila ettari di spazio dove si sono succedute lotte di potere, di gestione, di amministrazione e di dominio il tutto per un nulla di fatto. Oggi quello che doveva essere Nuevo Aeropuerto Internacional de la Ciudad de México (NAICM) è in realtà una grande distesa di cemento e circa 13mila dollari di progetto andati in fumo. Al suo posto si sta cercando di ripristinare il Lago di Texcoco.
Il lago Texcoco un’inestimabile risorsa per la popolazione messicana
La storia del lago di Texcoco, che oggi è una riserva naturale, è travagliata e segnata da guerre, lotte, battaglie ed egemonie. Inizialmente, il lago Texcoco era immerso nell’area del bacino di Città del Messico e costituiva la parte fondamentale del sistema di funzionamento idrologico dell’intero bacino. In più regolava il deflusso delle correnti idriche dai laghi, funzione che andò via via scomparendo e determinando zone asciutte e prive di vegetazione. Questa funzione ha permesso anche la conservazione dell’equilibrio ecologico e l’interazione delle sue risorse. Ma proprio per questo motivo, il territorio fu teatro di governi volti allo sfruttamento delle risorse del lago Texcoco e allo sviluppo di una di quelle che oggi è la città più popolata al mondo: Città del Messico. Nel 1999, infatti, sotto il governo di Becerra-Luna si dichiara che fin dall’epoca pre-cortesiana il bacino della Valle del Messico è stato economicamente, socialmente e politicamente la regione più importante del Paese e della Mesoamerica. Questi qualificatori hanno portato a modifiche dell’ambiente, delle sue risorse naturali e dei servizi ecosistemici. Così, dai tempi preispanici ai giorni nostri, l’area lacustre di Città del Messico è stata uno stereotipo di una catastrofe urbana rappresentata da una delle città più densamente popolate del mondo: Città del Messico.
La crescita demografica seguì un ritmo vertiginoso. Per far fronte alla richiesta della crescita della popolazione è stato progettato l’Aeroporto internazionale di Città del Messico. Questo progetto è stato annullato nel 2002, a causa di disaccordi con ejidatarios di San Salvador Atenco, nello Stato del Messico, che hanno rifiutato un decreto di esproprio per il valore registrato davanti al catasto per le loro terre e la morte di un oppositore del progetto a causa di colpi ricevuti durante un confronto con la Polizia Preventiva Federale. Anche la successiva costruzione di un terminal venne bocciata, così quando si insediò nel 2018 il presidente Andrés Manuel López Obrador, da tutti conosciuto come “Amlo”, a seguito di un referendum che ha votato il no per il nuovo aeroporto, ha destinato l’area ad una riqualificazione geologica.
La trasformazione dell’aeroporto in lago: il progetto PELT
È il 2019 quando Iñaki Echeverria, architetto e paesaggista messicano, firma il progetto PELT, acronimo di Lake Texcoco Ecological Park. L’idea è quella di restaurare il sito dando la possibilità alla natura di riprendersi dallo shock delle barbarie umane. La finalità del progetto è quella di ristabilire un equilibrio tra uomo e natura. Manca un anno al termine del mandato dell’architetto Echeverria. Ad oggi sono ancora tante le insidie che allontanano il punto di arrivo della bonifica. Ad oggi gli scheletri delle strutture sono destinati a diventare impianti sportivi, correlati da piste ciclabili. Tra uno spazio di cemento e l’altro ci sono delle “piscine”, segno che il lago sta tornando e che la natura pian piano si sta riprendendo il suo spazio. Al momento diverse specie di uccelli e di aironi sono tornati nell’area e hanno dato il via a un ecosistema, ma ci vuole ancora molto perché si torni agli antichi splendori.
Il momento storico che stiamo vivendo non è dei migliori. Da un lato c’è l’incognita della continuità governativa e quindi del mandato dell’architetto. Dall’altro c’è da tenere conto della crisi climatica che tende alla siccità più che alla piovosità. Così le speranze di vedere il sito naturale sono davvero ridotte, ma i cittadini hanno espresso il loro parere e forse Città del Messico riuscirà a schierarsi dalla parte della natura del lago Texcoco.