Uscirà tra qualche giorno, esattamente il prossimo 13 aprile in tutti i cinema d’Italia, il film “L’esorcista del Papa”. Russell Crowe, che della pellicola è il protagonista, interpreta il ruolo di Padre Gabriele Amorth, una delle figure più controverse in tema di esorcismi. In un’intervista rilasciata a Unilad, Crowe ha raccontato di aver vissuto, sul set, esperienze paranormali.

Russell Crowe e le sue esperienze paranormali sul set

Capita spesso che il pubblico si appassioni così tanto ai protagonisti di un film o di una serie tv da non fare più distinzione con le persone che ci sono dietro gli attori. Capita anche, però, che gli attori entrino così tanto all’interno dei personaggi che devono rappresentare sul set, da modificare ripresa dopo ripresa parte della propria vita. È un pò quello che è successo a Russell Crowe. L’attore di Hollywood non è di certo il primo a farsi condizionare dal proprio personaggio. Reduce dalle riprese del film “L’esorcista del Papa” che uscirà in tutte le sale cinematografiche italiane il prossimo giovedì 13 aprile, la star ha infatti raccontato di aver vissuto nel corso del lavoro alcune esperienze paranormali.

Russell Crowe, secondo molti, si sarebbe immedesimato troppo all’interno del suo ruolo. Ma per capire bene quello che il divo neozelandese dice di aver provato, è necessario fare un passo indietro per raccontare rapidamente la trama del film. Si tratta infatti della vera storia di Padre Amorth, capo esorcista del Vaticano. L’uomo, realmente esistito, ha compiuto nel corso della sua vita migliaia di esorcismi e, mentre era impegnato ad indagare sul caso di un ragazzo posseduto, ha finito per scoprire una cospirazione secolare. Una storia romanzata dunque, che parte però da una profonda e toccante base di verità e mistero.

Le dichiarazioni dell’attore

Nel corso di un’intervista rilasciata a Unilad, Russell Crowe ha rivelato che durante le riprese ha vissuto alcune esperienze difficili da spiegare. Coincidenze particolari, tanto da essere definite esperienza “paranormali”. “Penso che fossimo tutti consapevoli della necessità di mantenerci sani di mente nel corso delle riprese. Ci sono state – ha spiegato Crowe nel corso della chiacchierata con la stampa – sicuramente delle piccole coincidenze strane, ma bisogna mantenere sempre l’equilibrio. Una volta, ad esempio, sono arrivato a casa e c’era un uccello morto al centro della porta dell’abitazione in cui stavo e gli uccelli sono piuttosto simbolici nel film”.

Un avvenimento che ha spiazzato l’attore e a cui ha fatto caso, ma che ha vissuto senza farsi prendere dall’agitazione. “Nella mia testa – ha continuato – ho razionalizzato la cosa in un altro modo. Doveva esserci qualche creatura nei boschi intorno a dove vivevo che si era accorta che ero andato via per qualche giorno e mi stava lasciando un regalo di bentornato…”. Questa la spiegazione secondo Crowe più logica.

Il ruolo di Russell Crowe

Il film, diretto da Julius Avery può contare su un cast davvero importante. Il protagonista, è proprio il capo degli esorcisti Gabriele Amorth, ovvero Crowe, dipinto come un servo di Dio dalla battuta facile. Un uomo insofferente alle spinte della Chiesa moderna di eliminare le pratiche esorcistiche, continuamente posizionato tra l’incudine dei demoni che cerca di combattere e il martello dei giovani cardinali che vogliono bloccarlo. A difenderlo almeno da questi ultimi c’è il Papa in persona, interpretato da Franco Nero, che decide di mandarlo in missione in Spagna.

Amorth, che era già stato raccontato in film precedenti, diventa nell’interpretazione di Russell Crowe quasi un supereroe, in sella ad una Vespa e con immancabili occhiali alla moda.