Armi Ucraina referendum. “Il 22 aprile in tutta Italia per chiedere con forza di fermare l’invio di armi verso Paesi belligeranti, il crescente aumento delle spese militari e, per converso, di riportare la Sanità pubblica al centro delle scelte strategiche”. Con un post su Facebook, l’ex sindaca di Roma Virginia Raggi annuncia il suo supporto al referendum promosso dalla commissione DuPre (Dubbio e Precauzione) per dire basta alla fornitura di armamenti che dall’Italia arrivano a Kiev e invertire la rotta della progressiva privatizzazione della sanità italiana.
Virginia Raggi promuove referendum contro l’invio di armi all’Ucraina
“Credo che in questo momento di crisi “partitica”, che ci restituisce dati drammatici sull’astensionismo elettorale, riportare le persone a confrontarsi nelle pubbliche piazze su temi reali, sia un fondamentale esercizio di democrazia e partecipazione di cui il nostro Paese ha davvero bisogno”, scrive ancora la consigliera del Movimento 5 Stelle schierandosi chiaramente nell’acceso dibattito che ormai da oltre un anno divide l’opinione pubblica.
Non va a vuoto dunque la proposta dei docenti Davide Tutino e Ugo Mattei, due dei promotori dell’iniziativa DuPre. La Commissione che annovera tra le sue fila filosofi, scienziati e giuristi e che, attraverso il supporto organizzativo e logistico della Società Cooperativa di Mutuo Soccorso Ecologico Generazioni Future, combatte “l’emarginazione di ogni tentativo di discussione critica” innescato “con l’imposizione del green pass e poi con la guerra in Ucraina”.
Il ritorno sulla scena dell’ex Sindaca di Roma non ha mancato di suscitare una certa polemica sia negli ambienti politici, con il duro attacco del senatore del Pd Filippo Sensi, che i quelli social tra chi la sostiene con applausi ed apprezzamenti e chi invece si mostra molto critico nei suoi confronti.
Leggo che la peggiore sindaca di Roma dai tempi di Porsenna appoggia un referendum contro l’invio delle armi all’Ucraina #slavaukraini
— nomfup (@nomfup) April 7, 2023
Un’iniziativa, quella di Raggi, a titolo personale che non sarebbe stata concordata con i vertici del Movimento ma che sembra chiarire, almeno in parte, gli umori interni dei Pentastellati in merito al conflitto russo ucraino.