Manovra, la marcia indietro sulle liberalizzazioni fa storcere il naso a parecchi. Bersani del Pd: “Sono stupefatto dalla debolezza del governo sul tema”. Saltano quelle dei taxi, delle professioni, delle farmacie.
Nella manovra salva-Italia una misura molto attesa era quella delle liberalizzazioni, necessarie (secondo molti) per creare sviluppo e maggiori opportunità di lavoro. Quelle più attese (e che il governo Monti aveva annunciato) erano quelle dei taxi e delle farmacie. E invece si è assistito ad un clamoroso passo indietro. Palpabile l’insoddisfazione delle forze politiche, che si aspettavano maggiore coraggio da parte del nuovo esecutivo. Bersani, segretario del Pd, ha infatti dichiarato: “Sono stupefatto dalla debolezza del governo sul tema”. Per Casini dell’Udc “si poteva fare di più”.
Taxi. Non saranno toccati dalla manovra. Inizialmente si era pensato di far saltare ogni limitazione geografica all’uso delle licenze: ovvero chi possiede una licenza avrebbe potuto esercitare la sua professione anche in una città diversa dalla sua.
Farmacie. I farmaci di fascia C (quelli con obbligo di ricetta medica) non potranno più essere venduti fuori dalle farmacie. Ora, entro 120 giorni dalla conversione del decreto, l’Agenzia del farmaco dovrà individuare quali saranno i farmaci con ricetta obbligatoria che non potranno essere venduti nelle parafarmacie e nei supermercati. I farmacisti sono pronti a tutto pur di salvaguardare nei loro scaffali pillole e sciroppi, mentre le case farmaceutiche vogliono allargare il più possibile i canali di vendita dei propri prodotti. La guerra delle lobby è appena cominciata.
Intanto ecco le ultime novità contenute nella manovra, che domani sarà votata con la fiducia alla Camera: rivalutazione al’inflazione delle pensioni fino a 1.400 euro anche nel 2013; detrazione sull’Imu maggiorata (le famiglie risparmieranno 50 euro per ogni figlio); aumento delle tasse sui capitali scudati (dal 10 al 13,5 per mille); aumento della tassa sulle sigarette. In arrivo poi una stretta su pensioni e stipendi dei parlamentari.
Redazione Le Novae/pp