Israele riforma della giustizia fa indignare i cittadini che avrebbero deciso di scendere in piazza nonostante l’attentato a Tel Aviv avvenuto nella serata del 7 aprile 2023. La manifestazione organizzata per contrastare la riforma della giustizia sarebbe stata confermata.
Israele riforma della giustizia confermata la manifestazione dei cittadini
Per l’8 aprile 2023 era stata organizzata una marcia attraverso la città per protestare contro la riforma della giustizia di Benyamin Netanyahu, il primo ministro che ha conquistato il potere e sta guidando un governo di d destra molto autoritario. Nonostante l’attentato che ha avuto luogo nella città di Tel Aviv sul lungomare nella serata del 7 aprile 2023, i cittadini hanno confermato la manifestazione alla fine dello Shabbat ma rinunceranno alla marcia tra le vie della città.
L’appello del Primo Ministro
Dopo aver appreso la notizia della conferma della manifestazione, il Primo Ministro Benyamin Netayahu ha ordinato immediatamente ai riservisti di polizia e l’esercito di essere pronti a fronteggiare qualsiasi minaccia da parte dei cittadini che scenderanno in piazza a protestare.
Cosa prevede la riforma della giustizia?
La riforma della giustizia, attualmente sospesa date anche le polemiche interne al governo israeliano, consisterebbe nel modificare la legge giudiziaria attuale. In particolare, i tre punti cardini sono:
- Indebolimento dell’indipendenza della Corte suprema israeliana così da essere sottoposta ad un controllo del potere politico. La prima modifica consentirebbe alla Knesset, il parlamento israeliano, di ribaltare le decisioni della Corte con una maggioranza semplice di 61 voti sui 121 seggi.
- Limitare la Corte nel controllo della legalità della cosiddette leggi fondamentali, vale a dire tutti quei provvedimenti che riguardano la costituzione del paese medio-orientale e sono alla base della legislazione.
- Modificare le modalità di selezione degli stessi giudici che hanno potere nel tribunale supremo israeliano. Attualmente un panel indipendente sceglie i i magistrati. Esso è formato da figure politiche e giudici che sono già al servizio nella Corte. Al contrario, attraverso la riforma il governo riceverebbe un potere maggiore così da incrinare il principio di parità in vigore.
In conclusione tale riforma porterebbe ad un depotenziamento della Corte che secondo i manifestanti avrebbe come conseguenza un pericolo per l’assetto democratico israeliano, portando così alla scomparsa di un contrappeso al governo.
Attualmente, nello stato di Israele la Corte Suprema può annullare ogni legge. Essa è composta da quindici giudici nominati da una commissione di nove membri. Tre giudici sono della membri della Corte, due sono avvocati e quattro-due ministri e due membri della Knesset-del governo. Inoltre, non è da sottovalutare il fatto che lo Stato israeliano non ha mai avuto una Costituzione, quindi la Corte rimanda al “principio della ragionevolezza” e a “leggi fondamentali” attraverso cui misura le norme.
L’opinione dei cittadini
La manifestazione prevista per oggi 8 aprile 2023 non è la prima in Israele che da settimane viene assalita dai cittadini che si riuniscono nelle piazze e marciano per la città. Per i manifestanti la riforma è un pericolo per la democrazia israeliana, in quanto andrebbe ad eliminare ogni contrappeso al potere del governo che è in carica. Dal canto loro, invece, il Primo Ministro e i suoi sostenitori ritengono che si tratti di un modo per ribilanciare i poteri dello Stato dal momento che negli ultimi dieci anni il potere giudiziario sarebbe diventato troppo forte. Dall’altra parte, invece, gli ultraortodossi accusano la Corte di aver cercato di limitare troppe esenzioni di cui godono.
Insomma la tensione in Israele non diminuisce e tale situazione preoccupa il governo che attualmente, inoltre, è impegnato a mettere in sicurezza la popolazione dai possibili attacchi da parte di altri attentatori dopo l’episodio drammatico avvenuto il 7 aprile a Tel Aviv.