Assegno unico per i figli e Isee 2023, nuove disposizioni e chiarimenti dell’Inps in merito alla non necessità di presentare una nuova domanda purché l’Indicatore della situazione economica equivalente (Isee) sia stato aggiornato. L’Istituto previdenziale ricorda che il rapporto tra l’Isee e l’assegno unico per i figli varia anno per anno in base alla consistenza dell’inflazione. Pertanto, per l’anno 2023, la soglia massima superata la quale si ha diritto alla sola indennità minima è fissata a 43.240 euro rispetto ai 40mila del 2022. Risulta dunque essenziale il rinnovo dell’Isee per determinare la spettanza dell’assegno unico e l’importo che si andrà a percepire. Si può aggiornare l’indicatore mediante il nuovo Portale Unico Isee.

Assegno unico Isee 2023 come e perché aggiornare la domanda?

Sull’assegno unico per i figli 2023, l’Inps è intervento con la circolare numero 41 per chiarire che le famiglie che abbiano presentato domanda entro il 28 febbraio 2023 non devono ripresentare una nuova istanza per tutto il periodo 2023 (e fino a fine febbraio 2024). La domanda presentata entro fine febbraio scorso non deve essere stata né respinta, né revocata o decaduta o, infine, oggetto di rinuncia. Tuttavia, chi ha inoltrato l’istanza entro fine febbraio non è esentato dall’onere di inviare la Dichiarazione sostitutiva unica (Dsu), la cui validità risulta essere annuale, come confermato dall’Inps.

Domanda da presentare sul nuovo Portale Unico Isee

Nella circolare, l’Inps informa che la presentazione dell’Isee si può fare anche mediante rilascio del documento sul nuovo Portale Unico Isee. Grazie a questa funzionalità, la richiesta può essere effettuata online e in modalità precompilata. Nel nuovo sito sono state unificate – con un unico punto di accesso – le modalità di ottenimento dell’Isee, sia precompilato che non, vigenti precedentemente. Il portale dunque andrà a sostituire tutti i siti internet preesistenti.

Cosa succede se non si presenta la Dichiarazione sostitutiva unica (Dsu) a gennaio e febbraio?

Cosa avviene per chi non non abbia presentato da Dichiarazione sostitutiva unica nei mesi di gennaio e febbraio 2023? La circolare dell’Inps chiarisce che, in deroga alla disciplina generale sull’Isee – e per tutti i primi due mesi degli anni – si potrà fare riferimento all’Indicatore della situazione economica equivalente in corso di validità al mese di dicembre dell’anno precedente per calcolare le rate dell’assegno unico spettante a gennaio e febbraio, anche se l’Isee sia scaduto. Pertanto, l’Inps calcola le rate dell’assegno di gennaio e febbraio a valere sull’Isee del 2022.

Assegno unico 2023, perché si prende solo 54 euro al mese?

Inoltre, l’Inps chiarisce ancora che se la domanda di assegno unico per i figli non fosse accompagnata da Isee aggiornato, l’indennità verrebbe versata all’importo minimo fissato dalla legge (attualmente 54 euro per figlio). La famiglia può aggiornare l’Isee entro il 30 giugno 2023 per ottenere l’importo pieno spettante dell’indennità per i figli, con eventuale versamento degli arretrati spettanti.

Rinnovo Isee 2023, scadenza del 30 giugno prossimo per importi aggiornati e arretrati spettanti

Per chiarire come effettuare il rinnovo dell’Isee ai fini del trattamento dell’assegno unico per i figli, si può considerare una famiglia che abbia presentato domanda di assegno unico a gennaio 2023. La prestazione decorre da febbraio 2023 con riferimento all’Isee in corso di validità a dicembre 2022. A partire da marzo, se la famiglie non ha presentato ancora l’Isee 2023, l’indennità per i figli sarà pagata all’importo mini fissato dalla legge, ovvero 54 euro per ogni figlio. Questo importo rimane fino a giugno 2023 a meno che la famiglia non provveda ad aggiornare l’Isee. In tal caso, presentando il nuovo indicatore, la famiglia ha diritto ai nuovi importi della misura e al pagamento degli arretrati spettanti.