Truffe agli automobilisti: da quella dell’investimento in retromarcia a quella dello specchietto, è bene conoscere i metodi più comuni per non cascare nell’inganno. Le vittime dei raggiri sono spesso anziani, ma non solo: chiunque può, se colto in un momento di distrazione, cadere nel tranello dei truffatori.

Truffe agli automobilisti: i quattro metodi più comuni

Può capitare, mentre si è alla guida, di rimanere vittime di una truffa. Purtroppo, infatti, i malintenzionati sono sempre all’agguato. Conoscere tuttavia i metodi più comuni di raggiro può permettere di sventare i tentativi di truffa a danno degli automobilisti. Vediamo allora quali sono i metodi più frequenti a cui prestare attenzione.

  • Il finto investimento in retromarcia.

Nelle aree di parcheggio può capitare frequentemente di incontrare malintenzionati. La dinamica di questa truffa è la seguente: il conducente entra in auto, fa retromarcia e sente improvvisamente delle urla. Scendendo dalla macchina, il guidatore trova qualcuno, a terra, che afferma di essere stato investito. A questo punto possono verificarsi due eventualità: nel primo dei casi la persona che dice di essere stata colpita richiede un rimborso economico immediato per chiudere velocemente la faccenda.

Il secondo dei casi può essere ancora più pericoloso. La persona “investita” dichiarerà di non essersi fatta niente. Questione chiusa dunque? No, perché nei giorni successivi al finto incidente il malintenzionato si recherà presso le Forze di polizia per denunciare l’accaduto fornendo targa dell’auto della vittima della truffa. A questo punto la situazione sarà più complicata, con il guidatore costretto o a difendersi da una falsa accusa o, di nuovo, costretto a compensare economicamente il truffatore per evitare ulteriori guai.

  • La truffa dello specchietto

Questa truffa è un grande classico che continua però a essere ampiamente utilizzato. Le vittime più frequenti sono gli anziani o, al contrario, i giovanissimi che magari hanno appena preso la patente. I truffatori, anch’essi alla guida, in questo caso fanno credere al conducente di essere stati urtati dalla macchina della vittima. Il presunto danno consiste sempre in uno specchietto retrovisore rotto (ma ovviamente già danneggiato). Il finto urto è però reso realistico da un rumore provocato dai malintenzionati che fa credere alla vittima di aver realmente colpito l’altra auto. A questo punto il truffatore richiederà un rimborso economico immediato, ovviamente in contanti, per chiudere la faccenda velocemente. Non è raro che questi truffatori agiscano poi in coppia per dare forza alla loro versione dei fatti.

  • La truffa del sassolino

Questo tipo di truffa è una variante di quella dello specchietto. I truffatori lanciano un sassolino sul fianco dell’auto della vittima in corsa e iniziano a seguire il malcapitato per intimargli di fermarsi. La macchina dei malviventi, anche in questo caso già rovinata, è usata da questi come prova per giustificare l’impatto e richiedere di un esborso economico immediato.

  • La truffa della gomma bucata

In questo caso il truffatore, magari già posizionato in un parcheggio, attende l’arrivo di una macchina e il successivo allontanamento del guidatore per bucare il pneumatico della vittima. A questo punto il malintenzionato attende il ritorno della vittima e, casualmente, offre un suo generoso aiuto per riparare la gomma. In questo caso non ci sarà nessuna richiesta economica da parte del malvivente, che provvederà da solo, con arguzia, a sfilare il portafogli al povero malcapitato.

Cosa fare se si è vittima di una truffa in strada con l’automobile

Se si ha l’impressione di essere vittime di truffa – o semplicemente non si crede di aver causato il danno contestato – è bene chiamare subito le Forze dell’ordine che hanno dimestichezza con questo tipo di truffe. È bene inoltre cercare di memorizzare la targa della macchina del malvivente. In ogni caso è importante ricordare: qualsiasi richiesta economica in contanti non deve essere soddisfatta.