Ormai come un disco rotto, in mattinata sono arrivate le nuove minacce di Medvedev nei confronti dell’Ucraina. Il vicepresidente del Consiglio di sicurezza russo si è reso protagonista di una ulteriore dichiarazione, rispetto a quelle già rese note nell’ultimo anno, che minacciano ancora una volta la libertà del paese guidato da Zelensky. Peraltro, lo stesso presidente ucraino nella notte ha rilasciato un video messaggio in cui ha risposto a Lula, leader del Brasile, dopo l’ultima uscita di quest’ultimo rispetto alle possibilità di mantenere compatti i territori ucraini, sfortunati “protagonisti” della disputa con la Russia.

Minacce Medvedev sull’Ucraina, le parole del politico russo

Come accennato, Medvedev ha minacciato nuovamente l’Ucraina con un commento pubblicato sulla sua pagina su VKontakte: “L’Ucraina non interessa a nessuno e sparirà. L’Ucraina, guidata dall’élite nazista, non è necessaria nemmeno per i suoi stessi cittadini. La nuova Piccola Russia del modello del 1991 è costituita da territori tagliati artificialmente, molti dei quali sono originariamente russi, strappati accidentalmente nel 20esimo secolo.

In riferimento a questo ultimo passaggio, il politico russo ha aggiunto che il popolo ucraino è sostanzialmente “costretto a vivere in costante ansia e paura. Sono loro che proteggiamo nel corso dell’operazione militare speciale, distruggendo senza pietà il nemico. Ma i pezzi di Russia, chiamati Ucraina in base ai confini del 1991, sono solo un malinteso generato dal crollo dell’Urss.” E per questo motivo il Cremlino ha deciso di liberare la nazione attraverso un’azione militare. Quindi ha chiosato dicendo che “nessuno sul pianeta ha bisogno di una simile Ucraina. Ecco perché cesserà di esistere. Abbiamo bisogno della Grande Grande Russia e non della ‘sotto-Ucraina’”.

Guerra in Ucraina, Blinken: “La Russia dimostri disponibilità per i negoziati di pace”

Nelle ultime settimane si è parlato – a più riprese – di possibili trattati di pace, attraverso la mediazione anche di altri paesi. In questo senso, l’incontro di Macron e von der Leyen in Cina sembrava aver accelerato questo processo, ma serve la disponibilità di tutte le parti coinvolte. In primis, dalla Russia che per il momento continua la sua azione militare.

In questo senso, sono arrivate le parole di Antony Blinken, segretario di Stato Usa, il quale ha invece riferito che per ora ogni possibile azione di pace è sostanzialmente lontana dalla realtà. Specialmente a causa del comportamento da parte del Cremlino poiché non pare avere interesse nel costruire “colloqui costruttivi” con i paesi coinvolti:

La Russia deve ancora dimostrare la sua volontà di impegnarsi in negoziati costruttivi con l’obiettivo di una pace giusta e duratura. Sebbene l’idea di un cessate-il-fuoco possa essere allettante, non contribuirà a una pace giusta e duratura se significa ratifica del controllo di Mosca sui territori che si sono uniti alla Russia dopo l’inizio dell’operazione militare in Ucraina.

Nel frattempo, sono usciti nuovi dettagli rispetto a quanto successo intorno all’area di Zaporizhzhia negli ultimi mesi: secondo il Times, infatti, l’esercito ucraino avrebbe provato a riconquistare i territori vicini alla centrale nucleare ancora lo scorso ottobre. L’operazione militare, però, non riuscì ad essere completata, con i soldati ucraini che furono costretti al ritiro.