Cosa si mangia il Sabato santo? A differenza del Venerdì santo, la vigilia di Pasqua la religione cristiana non prevede regole molto rigide, ma vi sono comunque delle consuetudini legate alla tradizione. La Chiesa cattolica considera degno di lode protrarre il digiuno ecclesiastico e l’astinenza dalle carni anche per tutto il sabato santo, tuttavia non ne fa un obbligo per i fedeli.
Cosa si mangia il Sabato santo?
A livello di tradizioni, non religiose, durante il Sabato Santo si mangiano soprattutto i rustici (tortano, casatiello e pizza piena) e gli affettati della fellata (salame, capicollo, pancetta, ma anche formaggi e la ricotta salatai) insieme alle fave.
Come detto, uno dei piatti tipici è il tortano napoletano.
Cosa non si può mangiare il Sabato santo?
Come detto, la religione non vieta espressamente la carne, ma in questa giornata è preferibile il pesce.
Sono “proibiti” anche cibi e bevande particolarmente popolari o costosi.
La regola del digiuno implica che si può assumere un solo pasto completo nell’arco della giornata mentre sono consentiti due pasti leggeri.
Perché è vietata la carne?
Il divieto di mangiare carne nei giorni antecedenti la Pasqua risale all’Antico Testamento. In quel tempo la carne è stata esclusa era perché si riteneva che il suo consumo stimolasse passioni, proprio quelle da cui il cristiano dovrebbe liberarsi attraverso digiuno e astinenza. In passato era proibito in questi giorni anche il consumo di ogni cibo di derivazione animale.