Era arrivato a Tel Aviv nella giornata di ieri, insieme ad alcuni amici, per trascorrere le vacanze. Invece, in serata, è rimasto vittima dell’attentato compiuto da un arabo-israeliano con un’auto lanciata sulla folla sul lungomare della città, a pochi passi dall’ambasciata italiana. È la drammatica vicenda che ha coinvolto un 35enne romano. A rendere nota la sua identità, il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, che su Twitter ha scritto: “Le autorità israeliane confermano la morte del cittadino italiano Alessandro Parini e riportano il possibile ferimento di altri connazionali”.

Chi è l’italiano morto in Israele

Classe 1987, laureato con il massimo dei voti presso l’Università Luiss “Guido Carli” nel 2011, Alessandro Parini lavorava da anni all’interno dello studio legale “Police & Partners”. Avvocato di professione dal 2014, dopo l’abilitazione all’esercizio, aveva continuato a studiare, conseguendo il titolo di dottore di ricerca in diritto pubblico nel 2019, presso l’Università di Roma “Tor Vergata” con una tesi su “Concorrenza e appalti pubblici: tra libertà d’impresa e sostegno alle PMI”. L’anno scorso aveva superato l’esame per poter patrocinare dinanzi alla Corte di cassazione e alle altre giurisdizioni superiori.  Si occupava di diritto dei contratti pubblici, della concorrenza e delle comunicazioni elettroniche ed era socio dell’Associazione giovani amministrativisti. Appassionato di viaggi, come testimoniano anche i post pubblicati sui social, il giovane romano era arrivato a Tel Aviv proprio ieri, per trascorrere una vacanza con degli amici. Ma per lui una semplice passeggiata si è trasformata in tragedia, a causa dell’attentato.

I messaggi di cordoglio

A rendere nota l’identità della vittima è stato, nelle scorse ore, il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, che ha anche fatto sapere di aver parlato con il padre del 35enne per esprimergli la sua vicinanza in questo momento di profondo dolore. Parlando ai microfoni del Tg1, il ministro aveva ribadito:

Condoglianze mie personali e del governo alla famiglia, è difficile parlare con un padre che perde un figlio di 35 anni. Proprio stamane ho parlato con il ministro Cohen per esprimere solidarietà dopo gli attentati degli ultimi giorni. Il rischio di escalation c’è.

Un messaggio di cordoglio per quanto accaduto era arrivato in tarda serata anche dalla premier, Giorgia Meloni, che ci aveva tenuto a rimarcare la sua “vicinanza alla famiglia della vittima, ai feriti e solidarietà allo Stato di Israele”.

Il governo, fa sapere l’Ansa, è in contatto con le autorità israeliane per seguire da vicino gli aggiornamenti e conoscere le condizioni dei cittadini italiani che sarebbero rimasti feriti durante l’attacco. “Profondo cordoglio per la morte del nostro concittadino Alessandro Parini vittima del vile attentato a Tel Aviv, insieme ad altri turisti rimasti feriti. Condanniamo fermamente il terrorismo. Ci stringiamo al dolore delle famiglie”, sono state le parole del sindaco di Roma, Roberto Gualtieri.

L’attentato a Tel Aviv: la ricostruzione dei fatti

La zona dove è avvenuto l’attentato, sul lungomare di Tel Aviv, è particolarmente frequentata dai turisti, affluiti in gran numero in Israele in occasione delle festivitità di Pasqua. Secondo quanto emerso finora, l’autore dell’attacco, rivendicato dalla Jihad islamica come “risposta naturale e legittima ai crimini dell’occupazione contro il popolo palestinese”, sarebbe un arabo-israeliano di Kafr Qassem, il 45enne Yousef Abu Jaber. Dopo aver preso di mira la folla con la sua auto, l’uomo avrebbe colpito almeno due persone con un’arma da fuoco, prima di rimanere a sua volta ucciso. Oltre alla vittima sarebbero almeno sei, secondo le fonti ufficiali, le persone rimaste ferite, tutte di cittadinanza italiana e britannica. Dopo l’attentato, il secondo della giornata e l’ennesimo degli ultimi giorni, il premier israeliano, Benyamin Netanyahu, ha ordinato il richiamo di tutte le forze della riserva della polizia di frontiera.