Un giudice del Texas ha sospeso l’approvazione della pillola abortiva da parte dell’FDA, facendo modo che virtualmente sia vietata in tutto il Paese. Al momento la decisione però è rimandata tra una settimana, di modo che il governo federale possa fare appello.
I movimenti pro-vita hanno messo nel mirino l’aborto farmacologico, il più usato negli Stati Uniti, soprattutto dopo la sentenza Roe v. Wade, con il Paese letteralmente spaccato in due tra abortisti e anti-abortisti.
La tesi con cui è stata temporaneamente sospesa è che la Food and Drug Administration -che controlla farmaci e alimenti- non ha esaminato le prove o seguito i protocolli necessari 23 anni, quando venne approvato il mifepristone. Di per sé l’azienda che rappresenta oltre 300 mila medici ha bocciato il provvedimento texano, sottolineando che il farmaco viene usato da oltre vent’anni da milioni di donne.
A Washington invece un giudice federale ha deciso che il mifepristone, ovvero la pillola abortiva, deve rimanere a disposizione nei 12 stati democratici, quelli che hanno promosso un’azione legale per tenerla. La decisione è diametralmente opposta a quella presa nel Texas dal giudice nominato da Donald Trump. Il caso rischia ora di finire alla Corte suprema.
Stop alla pillola abortiva negli USA: la reazione di Biden
Le reazioni dalla Casa Bianca sono di sconcerto, come dimostrano le parole prima di vicepresidente e presidente USA. Kamala Harris ha dichiarato che si tratta di una “Una scelta senza precedenti che minaccia i diritti delle donne”, con Biden che ha fatto ecco alle parole di Harris:
Un passo senza precedenti nel togliere alle donne le libertà fondamentali. La mia amministrazione si opporrà a questa sentenza.
Ora è questione di tempo e tribunali, ricorsi e controricorsi, con l’opinione pubblica preoccupata, visto che in alcuni Stati l’utilizzo è vietato anche nei casi di stupro e incesto.