La liberazione della Crimea dagli invasori russi è inevitabile

Queste le parole del presidente ucraino Volodymyr Zelensky a margine della chiusura del Ramadan a Kiev: il capo di stato ha anche ricordato che con l’occupazione della Crimea e la repressione contro i tartari nella stessa “è iniziato il tentativo della Russia di schiavizzare l’Ucraina e altri popoli dell’Europa civile”.
Per questo la riannessione della Crimea all’Ucraina è sicuramente un punto cardine per la fine delle ostilità.

Il botta e risposta Zelensky e Lula

Proprio il presidente brasiliano Lula aveva detto che l’Ucraina non può avere tutto ciò che desidera dalla fine della guerra e che il primo a doverne prendere atto sarebbe proprio il presidente ucraino.

L’analisi di Lula è double face e fondamentalmente lancia un messaggio ad ambo le parti: il presidente carioca ha detto che anche se alla Russia non rimarranno tutti i territori conquistati Mosca dovrebbe comunque mantenere il controllo della Crimea e Kiev dovrà presto rendersi conto che non tutte le sue condizioni saranno accettate, come dovrà fare lo stesso Vladimir Putin.

E così le parole di Zelensky sembrano proprio essere una risposta a Lula.

Sulla terra di Crimea sotto il tricolore russo ora regna il male, l’umiliazione, la repressione, l’omicidio, la guerra. Ma dove è iniziata la via del male, è lì, ne sono certo, che ci aspetta la vittoria, la vittoria su questo male. Proprio come rispettiamo l’integrità territoriale di tutti gli Stati dall’Europa all’America latina, giustamente ci aspettiamo il rispetto per l’integrità territoriale del nostro Stato in tutta l’Ucraina, dalla Polonia alla costa del Mar Nero e del Mar d’Azov, dalle città settentrionali a Sebastopoli e Kerch

Mosca: le azioni di Kiev sono pensate per screditare la Russia

La Russia ha affermato che le ultime azioni sul campo di Kiev imitano l’uso di munizioni con “sostanze russe” e che i servizi speciali ucraini siano stati incaricati di diramare false intercettazioni dove le forze russe parlerebbero di preparativi all’utilizzo di armi chimiche, il tutto per screditare Mosca e il suo esercito.

Questo il comunicato del coordinamento interdipartimentale russo.

Le forze di Kiev per attuare i loro piani nelle ultime due settimane hanno preparato un presunto sito di prima linea di difesa delle forze armate ucraine sulla linea di combattimento con le truppe russe nell’insediamento di Akhtyrka. Dagli obitori porteranno corpi di militari ucraini la cui morte sarebbe avvenuta a seguito dell’uso d’artiglieria russa equipaggiata con sostanze velenose. Ciò’ consentirà agli esperti invitati dai paesi occidentali di documentare il presunto uso di armi chimiche da parte delle forze armate russe”.

Aumentano i disertori russi nel mese di marzo

Nel frattempo, l’intelligente militare ucraina ha fatto un nuovo punto della situazione rispetto alle truppe russe. Diversi uomini dell’esercito legato al Cremlino stanno disertando. Secondo quanto riporta il portavoce ucraino, il numero di disertori russi sarebbero raddoppiati nel mese di marzo:

L’intelligence militare conferma il forte incremento di invasori russi che vogliono arrendersi per salvarsi la vita e ha anche notato un aumento della cattura di occupanti sul campo di battaglia.

Un altro fenomeno da tenere in considerazione per Vladimir Putin.