Spid Cid accesso con un’unica app che si chiamerà “Idn“, ma servono due anni. Il governo ha stanziato, nella giornata di ieri 6 aprile, 40 milioni di euro per il rinnovo dello Spid (Sistema pubblico di identità digitale). Ciò significa che arriverà l’accordo con le società provider che gestiscono l’applicazione di identità digitale, mentre la Carta di identità elettronica (Cie) sta ampliando le proprie funzionalità che la renderanno strumento di accesso anche online mediante l’utilizzo di due livelli di sicurezza. Come avviene per Spid, che consente l’accesso ai servizi della Pubblica amministrazione. Nel frattempo, dunque, i cittadini potranno continuare a utilizzare Spid con il gestore che hanno scelto per ottenere le credenziali di identificazione, ma anche provare la Carta di identità elettronica che consente le medesime funzionalità.
Spid Cie accesso: nuove funzionalità Carta identità elettronica in alternativa o quando non si ha Spid
L’obiettivo che si è dato il governo nel lungo periodo è quello di unificare Spid e Carta di identità elettronica (Cie) in un’unica app di accesso. L’applicazione si chiamerà “Idn” che sta per Identità digitale nazionale. Con entrambi gli strumenti, i cittadini accedono ai servizi della Pubblica amministrazione, sempre più digitalizzati e, dunque, raggiungibili in via telematica. Per non interrompere l’accesso con Spid, nella giornata di ieri è arrivato l’ok del Consiglio dei ministri all’inserimento nel decreto Pnrr, in discussione alla Commissione Bilancio del Senato, delle misure per il rinnovo dello Spid. Nel provvedimento, infatti, il governo ha stanziato 40 milioni di euro: serviranno per rinnovare il contratto di servizi in scadenza il 23 aprile prossimo dei provider privati che forniscono le credenziali di accesso. Lo stanziamento dei fondi si è reso necessario per l’implementazione delle infrastrutture digitali necessarie ad assicurare il servizio che è sempre più richiesto dai cittadini.
Spid Cie accesso ai servizi Pa, che cos’è l’identificazione a due livelli?
Spid e Cie, dunque, continueranno a coesistere per i prossimi due anni prima di unificarsi nell’applicazione unica Idn. Nel frattempo, gli accessi dicono che i due strumenti hanno pressoché lo stesso numero di utenti, secondo i dati dell’Agenzia per l’Italia digitale (Agid). Gli iscritti a Spid sono 33,5 milioni, quelli della Carta di identità elettronica 32,7 milioni. Differente è invece il numero di accessi a un servizio della Pubblica amministrazione: oltre un miliardo per Spid contro i 21 milioni della Cie. Ma quest’ultima solo da poco consente di poter essere utilizzata con identificazione a due fattori sui portali della Pa e degli organismi pubblici. L’identificazione con due livelli – nome utente e password, più il codice Otp che arriva sul cellulare via sms – consente un agevole e sicuro accesso ai siti della Pa, come avviene con Spid.
Cie alternativa a Spid per identificazione online
Ma, nel frattempo, abilitare la Carta di identità elettronica all’accesso su internet può presentare svariati vantaggi. Il primo è di poterla utilizzare in assenza di Spid o anche in alternativa, quando ad esempio si hanno difficoltà con il Sistema pubblico di identità digitale. Nel momento in cui si richiede la nuova Carta di identità elettronica (o in caso di rinnovo), è necessario attivare le funzionalità (non fisiche) su internet.
Come abilitare la prima volta la Carta di identità elettronica (Cie)?
Nel dettaglio, l’utente deve abilitare la Cie al portale del ministero dell’Interno (cartaidentita.interno.gov.it), nella sezione di attivazione delle credenziali. Qui si inseriscono il Codice fiscale e i numeri di serie della Cie che si trovano in alto a destra della card. Cliccando sul codice captcha, il sistema chiede l’inserimento codice Puk, che è suddiviso a metà tra la lettera di accompagnamento consegnata con la Cie dall’impiegato comunale e, per l’altra metà, nella ricevuta cartacea del Comune. Abilitando la Carta di identità elettronica, il cittadino può scegliere su quale numero cellulare ricevere l’sms con il codice di accesso (secondo livello) o procedere con la scansione del Qrcode.