Non poche repliche hanno suscitato le affermazioni di Selvaggia Lucarelli che, in polemica con il Ministro Lollobrigida, ha equiparato la sua laurea in Giurisprudenza ad una non-laurea, in quanto ottenuta all’Unicusano, quindi “dal divano di casa”.

L’Università al tempo della rivoluzione telematica

Abbiamo affrontato il tema con Enrico Ferri, che è professore ordinario di Filosofia del diritto all’Unicusano ed autore, fra l’altro, de L’Università al tempo della Rivoluzione telematica, Edicusano, 2022.

enrico ferri
Prof. Enrico Ferri (Unicusano)

Professor Ferri, quale è stata la sua prima reazione nel leggere quello che ha detto la Lucarelli, a proposito dell’Unicusano?

“Mi viene da rispondere con una battuta, parafrasando Aristotele: “Alla Lucarelli s’addice il silenzio”, ma se proprio deve parlare, parli di cose che conosce, o almeno si informi. Ripete alcuni luoghi comuni che avevano poco senso già trent’anni fa , quando le telematiche nacquero”.

In alcune occasioni la Lucarelli si è vantata di non avere la laurea e di aver ottenuto dei risultati solo grazie al suo talento.

Un ottimo consiglio da dare a chi vuol fare il medico, l’architetto, l’ingegnere, il giornalista, ecc. : affidatevi al vostro talento. Se avesse frequentato qualche aula universitaria la Lucarelli non avrebbe detto una stupidaggine, come quella che chi studia all’Unicusano si laurea dal divano di casa”.

Se avesse frequentato un corso universitario che cosa avrebbe capito?

“Io mi sono laureato alla Sapienza in Giurisprudenza. Ho sostenuto ventiquattro esami, ma neanche un terzo sono state le materie di cui ho seguito le lezioni. Gran parte delle facoltà in Italia non prevedono la frequenza obbligatoria e solo un quarto degli studenti frequenta le lezioni. La maggior parte degli studenti che negli ultimi decenni si sono laureati in un’università tradizionale ha studiato a casa, per proprio conto, recandosi all’Università solo in occasione degli esami”.

Questa per la Lucarelli, ma purtroppo non è la sola, sarebbe la prassi ricorrente in un’università telematica, nel caso specifico si è parlato dell’Unicusano.

“Certo, abbiamo sessantamila mq di campus, foresteria, mensa, laboratori, biblioteca, centinaia di aule, una palestra, ettari di parco -se ci limitiamo alla sede di Roma- solo perché la proprietà non sapeva come investire i soldi. Dieci facoltà, decine di masters, centinaia di docenti, tutors, personale amministrativo, tecnici informatici e personale della manutenzione lavorano ogni giorno per ammazzare il tempo, mentre gli studenti di questa non-università stanno a casa a studiare sul divano. Ma bisogna commentare dabbenaggini che lascerebbero trasparire un quadro paradossale come quello appena descritto?”

Se Selvaggia Lucarelli si iscrivesse all’Unicusano e dovesse preparare la sua materia, Filosofia del Diritto, lei la lascerebbe studiare tutta sola, da casa, sul divano del suo elegante salotto?

Domine non sum Dignus”, risponde ridendo il prof. Ferri e aggiunge: “Quando mi chiedono informazioni sull’Unicusano, ancor prima di iscriversi, faccio presente che si può ottenere una borsa di studio (ne vengono erogate circa 200 ogni anno), a condizione che si sia disposti a frequentare e si mantenga una media minima di 24/30. Ogni mio studente, a partire dal momento dell’iscrizione, può disporre in piattaforma del materiale del corso, a partire dalle 90 lezioni e dalle dispense. Ogni lezione ha test di verifica dell’attenzione e dell’apprendimento. Può svolgere etivity, cioè attività on line che vengono corrette e verificate dal docente. Ogni giorno, dal lunedì al venerdì può collegarsi con me per chiedere informazioni, spiegazioni o semplicemente per conoscermi e verificare il livello della sua preparazione. Io ricevo ogni giorno gli studenti per via telematica alle 15, ad esclusione del giovedì quando incontro gli studenti anche all’Unicusano, la mattina. Ogni giorno avrebbe a disposizione (09-18) anche Giulia, la competente e paziente tutor della materia”.

E se Selvaggia Lucarelli, volesse seguire il suo corso di Filosofia del diritto, che cosa imparerebbe?

“Il mio corso è sulla democrazia ateniese, i cui valori e principi sono alla base della democrazia moderna. In primis la libertà, che si declina come isegoria e parresia: il diritto di parlare liberamente, in pubblico, ma anche in modo critico e caustico. Gli Ateniesi, però, erano conosciuti come “i più colti della Grecia”, parlavano a ragion veduta. La cultura e lo studio avevano una grande importanza”.

Professor Ferri, sembra che lei sia stato quasi infastidito dalle parole della Lucarelli, sensazione che ho avuto anche ascoltando una sua intervista a Radio Cusano Campus. È così?

“Una realtà come la Unicusano, frequentata da quasi trentamila studenti dei corsi e dei masters, svolge un importante ruolo non solo sul piano dell’alta formazione, ma anche sociale. Permette di ottenere una formazione universitaria anche a migliaia di persone che per motivi diversi (economici, di salute, di lavoro, ecc.) non avrebbero potuto frequentare una università tradizionale, lontana, costosa e assente. L’Unicusano svolge pertanto un importante ruolo sociale, quello di accrescere il livello di cultura, formazione e partecipazione dei cittadini, ancora più apprezzabile in quanto parte considerevole delle persone formate, sarebbe rimasta esclusa, ai margini del sistema universitario tradizionale. Per questo le parole della Lucarelli mi sono apparse schiocche, superficiali ed ingenerose verso quanti, a vari livelli, ogni giorno si prodigano per dare una formazione a tanti giovani e meno giovani, che a migliaia hanno portato a termine i loro studi, conquistando posti di rilievo nel mondo delle professioni, del lavoro, della politica“.    

La copertina del libro del Prof. Enrico Ferri “L’Università al tempo della Rivoluzione telematica“, Edicusano, 2022.