I napoletani amano in maniera viscerale. È per questo che a Secondigliano, un quartiere di Napoli, è nato il primo bambino di nome Kvicha, in onore di Kvaratskhelia. Non succedeva dai tempi di Maradona, ma i genitori, entrambi appassionati di calcio, per incorniciare una stagione magica ed entusiasmante non hanno avuto dubbi.
Nato a Napoli il primo bambino di nome Kvicha
Un impatto pazzesco in Serie A, Kvaratskhelia è senza alcun dubbio uno dei protagonisti indiscussi di questa stagione da sogno del Napoli. I numeri sono straordinari, 12 gol e 12 assist nelle 24 partite disputate fino a questo momento in campionato. Più di quanto chiunque avrebbe potuto immaginare al suo arrivo. Sotto la guida di Spalletti, insieme ad Osimhen e col supporto di tutto il resto della squadra, sta dando il suo enorme contributo per riportare in città la gioia di uno scudetto che manca ormai da 33 anni.
L’ultimo a portare un entusiasmo simile a Napoli era stato Maradona. Un rapporto speciale con i tifosi e con la città, quello del Pibe de Oro. E non è un caso se negli anni Novanta in tanti presero il nome Diego, altri Armando proprio come l’argentino. A distanza di anni la magia si ripete. Ora è il turno di Kvicha. Proprio così, perché lo scorso 31 marzo, alla ‘Clinica Santa Patrizia’ di Secondigliano è nato Daniele, Khvicha. Si tratta del primo bambino a prendere il nome dal calciatore che sta incantando Napoli. Il bambino, nato sotto la stella del terzo tricolore per la squadra partenopea, è il figlio di Armando e Clara, entrambi tifosisissimi e appassionati della maglia azzurra.
Proprio il neopapà ha rilasciato alcune dichiarazioni ai microfoni di Spazio Napoli riguardo questa peculiarità: “Sono nato nel 1986 e mi chiamo Armando: i miei genitori mi hanno dato il nome di Maradona. Abbiamo preso questa decisione per tutto quello che è successo quest’anno al Napoli. Una scelta condivisa con la mia compagna. Se non avessimo vissuto un anno del genere, con un calciatore davvero meraviglioso, forse si sarebbe chiamato solo Daniele. Incontrare Kvara è il mio piccolo sogno, sarebbe la ciliegina sulla torta. Ho un altro sogno: spero che mio padre, che ora non c’è più, possa vedere attraverso gli occhi di Daniele Khvicha la festa per questo Napoli“.
L’arrivo di Kvaratskhelia
Arrivato in estate tra tanti dubbi dei tifosi che avevano appena perso idoli importanti nel corso del mercato estivo, Kvaratskhelia in pochi mesi è riuscito a conquistare il cuore dei tifosi napoletani. L’eredità era pesante da sostenere. Il Direttore sportivo Giuntoli, d’accordo con il presidente De Laurentiis, lo aveva scelto per sostituire capitan Insigne. Non uno a caso, non l’ultimo dei nomi. Ma uno con il Napoli nel cuore e con la maglia azzurra stampata sul petto. Poi la decisione di prendere strade diverse, nella stessa estate in cui i tifosi si sono trovati costretti a dire addio anche a senatori dello spogliatoio e del campo come Mertens e Koulibaly.
“Ma chi è questo Kvaratskhelia?” si domandavano in molti. “Un georgiano che costa così poco, può mai saper giocare a pallone?” e ancora “sarà una stagione drammatica”. Recitavano più o meno così la maggior parte dei commenti sui social dopo l’annuncio del suo arrivo. Lo scetticismo era generale, ma Kvara ha deciso di non ascoltare le critiche, sapeva che gli sarebbe servito solo del tempo, d’altronde poteva soltanto fare la cosa che sa fare meglio per convincere tutti: giocare a pallone. Gli è bastato poco, qualche partita e aveva già fatto breccia nel cuore dei tifosi. Poco tempo per ritagliarsi un ruolo da leader tecnico in questo Napoli che sta dominando il campionato e stupendo in Champions League. A suon di assist, gol e giochi di prestigio con la palla tra i piedi, ha fatto innamorare una città intera.
Chissà che dopo l’appello del neopapà e questo gesto così forte d’amore nei suoi confronti, Kvaratskhelia non decida di incontrare la famiglia e conoscere il piccolo Kvicha.