A motivo del gran freddo che si è abbattuto negli ultimi giorni su Roma, papa Francesco non presiederà stasera, venerdì santo, il solenne rito della Via Crucis al Colosseo, ma lo seguirà da casa Santa Marta. Si tratta evidentemente di una misura prudenziale per riguardare il papa che da poco è guarito da una bronchite virale, per la quale è stato ricoverato al Gemelli da mercoledì a sabato della scorsa settimana.

Papa Francesco e la Pasqua

Ieri pomeriggio Francesco ha celebrato la messa in “Coena Domini” nel carcere minorile romano di Casal del Marmo, dove ha lavato i piedi a 12 tra ragazzi e ragazze, anche immigrati e di religione musulmana. Ripetendo, nello stesso carcere, il gesto che aveva già compiuto dieci anni fa, nella sua prima Pasqua da papa. Sempre ieri, nella “messa crismale” del mattino nella Basilica vaticana, messa che ricorda l’istituzione dell’eucaristia e della funzione sacerdotale, Francesco ha richiamato la necessità che la Chiesa sia una comunità informata alla comunione e all’armonia, e non un luogo che “fomenta partiti e cordate, e alimenta la nostalgia del passato”. Poi, rivolto ai preti, ha chiesto sacerdoti “non maleducati, spigolosi e lamentosi come zitelloni”, ma capaci di accoglienza e di gentilezza nei confronti dei fedeli. Ma è stato nell’udienza generale del mercoledì che papa Francesco ha toccato corde molto profonde, quando si è chiesto: ”Perché tanta indifferenza nei confronti di Dio? Perché tanto male nel mondo? Perché questa disuguaglianza che cresce sempre mentre la pace non arriva mai… perché tanti suicidi di giovani?”. Un tema quest’ultimo ricorrente, da qualche tempo, nelle parole preoccupate del papa. Ed ha sinceramente commosso Francesco, quando nei saluti finali in italiano ha detto: “ Guardando la Madonna davanti alla Croce, il mio pensiero va alle mamme dei soldati ucraini e russi che sono caduti nella guerra. Sono mamme di figli morti. Preghiamo per queste mamme”.

L’intervista concessa ai giovani

Ma ciò che più ha colpito l’attenzione in queste ore sono state le dichiarazioni, straordinariamente importanti, fatte da Francesco nel corso di un’intervista concessa a giovani tra i 20 e i 25 anni, di diversi Paesi, lo scorso giugno nel quartiere del Pigneto a Roma (intervista divenuta poi un lungometraggio di 83 minuti, “Amen. Francisco responde”, che trovate sulla piattaforma streaming Disney+). Come sempre quando parla ai giovani o ai bambini, Francesco è stato di dirompente sincerità. Il sesso -ha detto il papa- è una delle cose più belle che Dio ci ha dato, ma non va sprecato né con la pornografia né con la masturbazione, che fanno deviare il sesso dal suo compimento nell’amore umano. Rispondendo, poi, ad alcune domande sulla diversità sessuale e di genere, Bergoglio ha affermato: ”Dio non rifiuta nessuno…e la Chiesa non può chiudere la porta di fronte a nessuno”. Coloro che promuovono discorsi di odio ed esclusione, usando la Bibbia contro la comunità Lgbtq -ha detto Francesco nel passaggio più forte- “Sono persone infiltrate che approfittano della Chiesa per le loro passioni personali e per la loro ristrettezza personale”.  Per quanto riguarda, poi, la pedofilia, Francesco ha ribadito che per questi reati e peccati lui non permetterà la prescrizione. Infine, sull’immigrazione il papa ha usato espressioni durissime contro lo sfruttamento delle persone quando partono, e contro l’immoralità di chi rifiuta l’accoglienza. “Vi sono Paesi – ha detto in proposito  Francesco- che non cito per non creare un caso diplomatico, che hanno piccole città o paesi quasi vuoti…che vivono un inverno demografico, ma che non accolgono nemmeno i migranti”. L’allusione (anche) all’Italia ci sembra molto chiara.  

Raffaele Luise per la Rubrica “VaticanoMondo” di Tag24, del 7 aprile 2023