Bellissime ed eleganti, le orchidee sono un fiore carico di sensualità, che ben si adatta in ogni casa. Chi di noi non ha mai posseduto un’orchidea? E chi di noi non si è trovato alle prese con qualche difficoltà? Come bagnare le orchidee? Dove posizionarle? Potarle sì oppure no? Prima di rispondere a queste domande, è necessario dire che, anche se solitamente utilizziamo il termine orchidee in modo generico, ne esistono molte specie differenti: la phalaenopsis, che è quella più diffusa, il cymbidium, il dendobrium, la cattleya o l’oncidium. Tutte queste varietà regalano grandi soddisfazioni, perché non necessitano di grandi cure per rivelare tutta la loro bellezza.

Fondamentale è la luce, ad esempio, ma anche la temperatura, il concime e l’innaffiatura. Scopriamo quindi come bagnare le nostre orchidee nel modo più corretto.

L’importanza dell’irrigazione

Sapere come bagnare le orchidee nel modo corretto è molto importante, perché molto spesso queste piante patiscono la mancanza oppure l’eccesso d’acqua. Se il terriccio è particolarmente umido ed è presente acqua stagnante nel sottovaso, possono verificarsi malattie fungine, spesso letali per la pianta. Anche le gocce d’acqua persistenti sulle foglie possono favorire lo sviluppo di spore. La mancanza di acqua, invece, secca le radici e rende rugose le foglie.

Nel trattare le orchidee va inoltre considerato che esse assorbono l’umidità anche dalle foglie ed è quindi importante che siano collocate in ambienti piuttosto umidi. Per ricreare l’habitat delle foreste tropicali è bene effettuare frequenti nebulizzazioni sulle foglie.

Come bagnare le orchidee: l’immersione

A differenza delle altre piante, le orchidee non crescono in un tradizionale terriccio, ma in una particolare miscela di torba e corteccia o altri materiali inerti. Lo scopo dell’irrigazione è quindi quello di immagazzinare umidità nella torba e nella corteccia, materiali che la trattengono facilmente. Come bagnare le orchidee quindi?

La tecnica più utilizzata è quella dell’immersione. Basta immergere delicatamente il vaso in un lavandino o in una bacinella riempiti di acqua. Il vaso va immerso per metà, evitando di far fuoriuscire la corteccia. L’orchidea va lasciata in immersione per 15/20 minuti, dopodiché va tolta dall’acqua e lasciata scolare molto bene, anche mezz’ora, prima di riporre il vaso nel sottovaso. Importante: non bisogna mai lasciare acqua nel sottovaso, perché provoca marciumi nelle radici.

Questa operazione va ripetuta 1 volta alla settimana in primavera, 2/3 volte alla settimana in estate, 1 volta alla settimana in autunno e ogni circa 10 giorni in inverno. Per capire se le nostre orchidee hanno bisogno di acqua, basta guardarle: se il substrato è secco e le radici tendono all’argento più che al verde, bagnate!

Nebulizzazione

Essendo piante tropicali, le orchidee amano vivere in ambienti umidi. Le nostre case, al contrario, hanno un’aria secca, dovuta sia al riscaldamento e al condizionamento, sia alle temperature estive alte, accompagnate da scarsa piovosità. Per ricreare le condizioni ideali alle nostre orchidee, possiamo procedere vaporizzando le loro foglie nel corso di tutto l’arco dell’anno. Fate attenzione però: vanno nebulizzate solo le foglie e le radici, mai i fiori!

Fate questa operazione nelle prime ore del mattino: il calore del sole farà evaporare l’acqua in eccesso sulle foglie, evitando l’insorgere di spore.

Come per le altre piante

Abbiamo visto come bagnare le orchidee per immersione o nebulizzazione. Ma è possibile annaffiarle in modo tradizionale, ovvero mettendole semplicemente sotto il rubinetto? Si può fare, perché comunque l’acqua corrente versata nel substrato porta via eventuali impurità e perché in questo modo il substrato asciuga prima. Tra. contro di questa tecnica, invece, principalmente c’è il fatto che l’acqua del rubinetto potrebbe essere troppo fredda e causare così uno shock alle radici. Inoltre, il cloro presente, anche se in minima quantità, non fa bene alla pianta.

L’unica tecnica di irrigazione da evitare assolutamente è quella che prevede l’utilizzo del sottovaso! Per l’orchidea, infatti, il ristagno d’acqua è fatale!