Valanga in Norvegia, si aggrava il bilancio delle vittime: due i vicentini morti. Il 25enne era ricoverato in terapia intensiva a Tromsø dal 31 marzo scorso. Purtroppo i medici non sono riusciti a salvarlo. Faceva parte del gruppo di 5 escursionisti italiani travolti dalla neve sul picco del Kavringtinden, a 1300 metri di quota, meta di escursionisti.

Valanga in Norvegia, due i vicentini morti: il triste annuncio

Un primo escursionista, un 36enne originario di Vicenza, era morto sul colpo. Mentre il più giovane del gruppo, originario di Isola Vicentina, era ricoverato in terapia intensiva dal giorno del tragico incidente sulla montagna. Era tenuto in coma farmacologico dai medici e le sue condizioni erano stabili, seppur gravi: stava rispondendo alle cure. Fino al decesso, avvenuto per un collasso sistemico. I genitori, volati in Norvegia per stare accanto al figlio, hanno comunicato la triste notizia al sindaco di Isola Vicentina Francesco Gonzo, che oggi ha dedicato al ragazzo un post su Facebook:

Ci abbiamo creduto insieme, abbiamo sperato e pregato affinché Pietro potesse tornare e poterlo riabbracciare insieme. Pietro tornerà, ma non come avremmo voluto. Sentiamo già la tua mancanza e piangiamo la tua dipartita. Ora la nostra vicinanza alla famiglia si fa ancora più forte. A loro, le nostre condoglianze più sentite.

Ora inizieranno le procedure per rimpatriare la salma in Italia.

Cos’era successo il 31 marzo

I due escursionisti vicentini morti in Norvegia facevano parte di un gruppo di 8 alpinisti, tutti provenienti dalla stessa zona, partiti per la Norvegia. Tre di loro avevano deciso di non seguire gli altri nell’escursione del 31 marzo che si è poi rivelata fatale. Secondo fonti interne della Farnesina, alcuni erano riusciti a salvarsi perché avevano zaini con airbag che li hanno tenuti in superficie. In quello stesso giorno altre tre valanghe si erano abbattute in Norvegia.