Campionato, Coppa Italia e Champions League. L’Inter è ancora in corsa su tutti e tre i fronti ma alle prese con una stagione deludente per tifosi e addetti ai lavori. Reduci dalla rissa a fine partita tra Juve e Inter oggi i milanesi scenderanno di nuovo in campo per la gara di Serie A. Il rapporto tra Inzaghi e i tifosi sembra essere compromesso, nel futuro dei nerazzurri potrebbe esserci Conte. Di questo e molto altri, in esclusiva a Tag24 ha parlato l’ex Hernanes.
Rissa al termine di Juve-Inter di Coppa Italia
Il Profeta Hernanes, così lo hanno sempre chiamato i suoi tifosi, ha vestito in Serie A prima la maglia della Lazio e poi quella dell’Inter, per poi chiudere in Italia a Torino con la Juventus. 42 le presenze con la maglia nerazzurra, Hernanes ha commentato in esclusiva a Tag24 il campionato che sta disputando la squadra allenata da Simone Inzaghi partendo dal nervosismo nel post partita in Coppa Italia.
“La rissa alla fine di Juve-Inter? Il derby d’Italia è uno dei più visti e sentiti nel mondo. Ci si gioca tanto e i calciatori lo sanno. Non è una gara come le altre, ti assicuro che chiunque scenda in campo in match del genere lo fa per vincere. L’Inter tra l’altro arrivava da alcuni risultati negativi e la tensione anche per questo era massima. In campo si è visto, non ci trovo nulla di strano”.
Ma il futuro dell’Inter secondo Hernanes non è ancora scritto: “La stagione secondo me non è da buttare. Nel calcio – ha detto il brasiliano – non si può prevedere nulla. Non c’è una formula esatta e non bastano i campioni o i grandi giocatori per avere la certezza che tutto vada secondo i piani, ci sono tante variabili che entrano in gioco. È chiaro che i tifosi speravano in un percorso diverso e con maggiore continuità. Attenzione però alla Champions League, può cambiare le carte in tavola. Penso che la squadra di Inzaghi abbia tutte le carte in regola per arrivare almeno in semifinale.”
Hernanes sul futuro di Inzaghi e il ritorno di Conte
La stagione dell’Inter non è ancora finita e sono già in molti ad aver messo alla porta Simone Inzaghi, ma Hernanes non è d’accordo: “Non penso che sappia già cosa dovrà fare nell’immediato futuro e se sarà ancora, oppure no, l’allenatore dell’Inter. Non è l’unico artefice di quello che abbiamo visto fino a questo momento. Anche i giocatori hanno le loro responsabilità. Penso sempre che la colpa sia da dividere in tre. Il Mister può aver inciso per un terzo, poi ci sono i calciatori che scendono in campo e infine c’è la società”.
Oltre che con i risultati e con un ambiente poco sereno, Inzaghi deve fare i conti anche con il fantasma di Antonio Conte. Dopo esser stato esonerato dal Tottenham infatti, l’ex Ct della Nazionale italiana sembrerebbe essere vicino al ritorno in nerazzurro. “Bisogna avere rispetto per Inzaghi – tuona Hernanes – non si può già parlare di Conte. Non credo che un altro allenatore potrebbe risolvere tutti i problemi dell’Inter. Serve calma e tranquillità per fare queste scelte e decidere con attenzione il prossimo tecnico dei nerazzurri. I ritorni poi non sempre vanno come previsto, guardate Lukaku. Quando è arrivato ero certo che l’Inter avrebbe vinto senza alcun dubbio, e invece avete visto? Anche io ho avuto un’esperienza simile, c’è stato un momento in cui sono stato la soluzione per un club e un anno e mezzo dopo non riuscivo più a fare le stesse cose”.
Cosa può salvare la stagione dell’Inter
I nerazzurri sono ancora in corsa su tre fronti e secondo il Profeta Hernanes la stagione può ancora essere salvata. “La vittoria di una Coppa può cambiare la stagione, in casa Inter come in qualunque altro club. È sempre così, un’annata è bella o brutta a seconda di quello che si riesce a vincere. Che sia Coppa Italia o Champions League andrebbe bene comunque, anche se è chiaro che la competizione europea avrebbe un peso totalmente diverso. Questo non vorrebbe dire che gli errori fatti possano essere cancellati, di sicuro ci sono tante cose che sono state sbagliate e vanno migliorate. Sono sicuro però che la società ci stia già lavorando, a prescindere dal fatto che porteranno o meno a casa un trofeo”.