Sarebbero quattro, stando a quanto riportato dal sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro, i turisti identificati e multati per essersi esibiti in diversi tuffi nei canali della città, uno dei quali dal tetto di un palazzo affacciato su Rio Novo, nelle scorse settimane. Il video che immortalava il momento aveva fatto il giro del web, scatenando non poche polemiche. Si tratterebbe di quattro giovani di nazionalità inglese – che non potranno ora fare rientro in Italia – e, stando a quanto emerso al termine delle indagini, sarebbero stati aiutati nelle loro “acrobazie” da un ragazzo veneziano. Gli agenti avrebbero anche rintracciato e denunciato un blogger accusato di aver istigato gli utenti di una nota piattaforma social ad imbrattare la facciata di Palazzo Ducale.

Tuffo dal palazzo a Venezia: identificato e multato insieme ad altri tre turisti il giovane immortalato in un video

A questo ‘soggetto’ bisognerebbe dargli un certificato di stupidità e un bel sacco di pedate … stiamo cercando di identificarlo, per denunciarlo, lui e il suo compare sotto che faceva il video cretino per i social.

Con queste parole, lo scorso marzo, il sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro, aveva commentato la vicenda del ragazzo che, dopo essere salito sul tetto di un palazzo che si affaccia su Rio Novo, in campo San Pantalon, si era tuffato in un canale della città, venendo immortalato in un video che in poche ore aveva fatto il giro del web. E aveva promesso di scovarli. Dopo settimane di ricerche, il turista, un giovane di nazionalità inglese, sarebbe stato ora identificato e condannato al pagamento di una multa di 2.000 euro. Oltre a lui, sarebbero stati rintracciati anche altri tre giovani che, negli stessi giorni, si erano esibiti in tuffi molto simili, violando i regolamenti municipali, solo al fine di ottenere quanti più likes possibili sui social.

I quattro farebbero parte di un gruppo che si chiama “Phat”, con base a Londra, e che si autodefinisce una “squadra professionista di parkour”. Sulle acrobazie compiute a Venezia avrebbero anche pubblicato un video di 19 minuti su Youtube, parlando di “selvaggia avventura di tre giorni a Venezia, dove affrontano sfide una per una e spingono i propri limiti in una città che li odia” e sostenendo di aver “sfidato gli avvertimenti” del sindaco. La Polizia municipale di Venezia, aiutata dalla Polizia di frontiera, sarebbe risalita alle loro identità. Non solo: avrebbe anche rintracciato il giovane di origini veneziane che, secondo le indagini, avrebbe agito da basista, permettendo all’autore del tuffo più famoso di accedere al palazzo in cui è residente e dal cui cornicione lui si sarebbe poi tuffato.

L’annuncio del sindaco su Twitter

A dare la notizia dei provvedimenti presi nei confronti dei quattro turisti e del veneziano, lo stesso sindaco, che su Twitter ha scritto:

Identificati gli autori dell’oltraggio a Venezia, 4 inglesi e 1 veneziano! Subito 2.000 euro a testa di multa e valuteremo risarcimento danni! Grazie alla Polizia locale e alla Polizia di frontiera per il grande lavoro svolto!

… E stiamo ancora aspettando le scuse pubbliche!!!

Nel caso in cui i quattro stranieri dovessero tentare il rientro in Italia, riceverebbero, stando a quanto riportato dall’agenzia Ansa, una multa di 3.000 euro per varie violazioni, subendo l’espulsione. Nelle scorse ore, grazie alla collaborazione della Digos, gli agenti veneziani sarebbero riusciti inoltre a rintracciare e denunciare anche il giovane blogger che, su una piattaforma social, aveva invitato gli utenti a ritrovarsi a Venezia per imbrattare il Palazzo Ducale. L’accusa nei suoi confronti è di istigazione a delinquere. Secondo quanto previsto dall’articolo 414 del codice penale, avendo agito pubblicamente (su Internet), rischia da uno a cinque anni di reclusione.

Purtroppo a Venezia capita spesso di notare comportamenti scorretti da parte di turisti. Dei viaggiatori orientali, ad esempio, hanno fatto ribaltare una gondola per fare una foto.