Carlo Calenda chiarisce le parole dette ieri a proposito di Silvio Berlusconi e tenta di smorzare la polemica politica. Il leader di Azione è stato duramente criticato per aver affermato, in modo forse un po’ indelicato, che l’uscita di scena di Berlusconi dopo il ricovero corrispondesse alla fine della Seconda repubblica. Parole, queste, che non sono state ovviamente apprezzate dal gruppo dirigente di Forza Italia. Maurizio Gasparri ha infatti replicato duramente a Calenda, definendolo “inopportuno e improvvisato”. Oggi il leader di Azione ha cercato invece di fare chiarezza, contestualizzando l’affermazione nel contesto dell’intervista rilasciata a Tagadà e sottolineando la sua vicinanza umana a Berlusconi. La polemica suscitata dalle sue parole non è però l’unica preoccupazione del leader del Terzo polo, alle prese con la decisione di Matteo Renzi di accettare la guida del quotidiano il Riformista.
Calenda: “Spero che Berlusconi torni a casa presto, capisco i nervosismi”
Le parole di Carlo Calenda su Berlusconi sono apparse, a molti, come piuttosto indelicate. Nelle affermazioni del leader di Azione si è letto, infatti, una sorta di prematuro epitaffio rivolto all’ex presidente del Consiglio e fondatore di Forza Italia. Calenda ha tentato di smorzare la polemica, chiarendo di essere stato frainteso:
Credo ci sia un comprensibile nervosismo che comprendo. Le mie parole nei confronti di Berlusconi sono sempre state non solo rispettose, ma anche di augurio. Figuriamoci, io ho avuto mia moglie con la laucemia, penso vada data sempre la massima disponibilità. Ribadisco: spero torni a casa il primo possibile, riconosco il suo coraggio e il suo essere un combattente
Le parole di Calenda hanno suscitato, ieri, la durissima reazione di alcune delle figure più importanti di Forza Italia. Maurizio Gasparri, infatti, ha replicato alle dichiarazioni del leader leader del Terzo Polo senza mezzi termini, definendolo uno “studente distratto che non ha imparato, né a casa né a scuola, i principi fondamentali dell’educazione“. Paolo Barelli, capogruppo di FI alla Camera, ha annunciato ieri addirittura una sorta di boicottaggio nei confronti di Calenda: “nessuno di Forza Italia parteciperà a un dibattito con lui presente, finché non chiederà scusa“. Dal canto suo il leader del Terzo Polo ha dichiarato di non avere motivi per scusarsi, ma si è dichiarato dispiaciuto dell’accaduto: “comprendo la reazione, è un momento di grande nervosismo“.
Calenda: “Il Riformista non sarà un giornale di partito. A Renzi faccio i miei auguri”
Archiviata – si spera – la polemica per le parole su Berlusconi, Calenda è tornato a occuparsi delle questioni che riguardano la sua formazione politica. Prima fra tutte la nuova avventura di Matteo Renzi, nominato direttore del Riformista. La scelta del leader di Italia viva potrebbe infatti determinare non pochi problemi al progetto di partito unico del Terzo Polo. Calenda ha espresso pubblicamente non pochi dubbi sulla decisione di Renzi. La preoccupazione è che sia chiaro che non si tratterà di un giornale di partito. A preoccuparlo, infatti, è il rischio concreto rischio di un conflitto di interessi per il senatore di Italia viva. Calenda ha velatamente precisato, inoltre, la differenza di stile: “quando è finita l’esperienza da ministro per un anno non ho accettato né consulenze né incarichi privati. È una questione di trasparenza“.
Nonostante i dubbi tuttavia Calenda non ha fatto mancare il suo in bocca al lupo pubblico nei confronti di Renzi: “se vuole fare questo gli faccio i miei auguri. Mi abbonerò al Riformista“. E tira avanti: l’ex ministro è infatti focalizzato sul progetto di fusione tra Italia Viva e Azione che dovrebbe realizzarsi in autunno.