The Legend Of Vox Machina recensione di un caso che sta facendo discutere non solo tra gli appassionati di animazione ma anche tra tutti gli abbonati a Prime Video che si stanno godendo le due stagioni di questa serie la cui particolarità è che è stata tratta finalmente da una vera campagna di D&D. Non si tratta di un titolo che prende spunto dall’immaginario collettivo di Dungeons & Dragons ma di una vera e propria trascrizione di una partita realistica con un Master e i vari giocatori che tirano i dadi a volte indovinando la giocata ma altre volte sbagliando clamorosamente. Compresa questa premessa, ecco perché questo prodotto d’animazione è già culto tra gli amanti del genere.
The Legend Of Vox Machina recensione, la particolarità
La comunità di The Legend cresce ogni giorni di più, merito soprattutto di una storia che si piega alle scelte dei giocatori. Si assiste, in buona sintesi, ad una campagna ideata da un Master e giocata da giocatori che interpretano a loro modo i personaggi. L’imprevedibilità nasce così delle scelte dei giocatori, che sono là per divertire e divertirsi ma anche per stupire. Il blog di settore Latanadelcobra così racconta la nascita del progetto:
“Tutto questo inizia grazie all’intuizione di un gruppo di doppiatori professionisti intenti a giocare le loro sessioni settimanali di Dungeons & Dragons davanti ad un pubblico su Twitch. Nasce così Critical Role, una serie web iniziata nel 2015 che tutt’ora vanta numeri altissimi d’ascolto, tanto da aver raggiunto, con il primo episodio su YouTube, oltre 17 milioni di visualizzazioni.”
Ogni stagione è composta da 12 episodi (quindi 24 in tutto) che scorrono in modo fluido e veloce tra draghi e vampiri e le gesta di sette protagonisti che si trovano davanti alla trappola da disattivare o alla porta da forzare, ma anche in mezzo a una rissa in una locanda o a contrattare con il mercante. Tutti eventi noti a chi ha provato almeno una volta nella vita il più famoso gioco di ruolo degli anni ottanta. La seconda
The Legend Of Vox Machina recensione, i personaggi
Se sette sono i protagonisti, va detto che ognuno di loro mostra una caratterizzazione ben delineata che lo spettatore imparerà ad apprezzare durante tutte e due le stagioni:
“C’è chi è più serio ed impostato e chi invece fa del “cazzeggio” il suo stile di vita. La conoscenza dei personaggi passa anche attraverso piccoli frammenti delle loro vite passate che ne approfondiscono le caratteristiche e ci regalano ipotesi interessanti sulle future avventure. Quello che invece latita un pochino è una chiara visione del mondo di Exandria, lasciata probabilmente a decantare in sottofondo per dare più ampio respiro alla presentazione dei personaggi.”
Il tutto si dipana attraverso una grafica interessante con un’animazione che tiene abbastanza bene durante tutto l’arco delle stagioni, andando a migliorare nella parte finale. A detta degli amanti del fantasy, mostri, ambienti e personaggi sono realizzati con una buona cura. La sigla e le musiche che accompagnano i vari episodi sono una validissima aggiunta ad un prodotto che è evidentemente pensato e costruito bene.
Le critiche
Quello che non può mancare di dire una recensione su The Legend Of Vox Machina è che non si tratta di una visione ideale per bambini piccoli. Il linguaggio è a tratti scurrile e ci sono scene di sesso. Si tratta, senza girarci intorno, di una serie animata pensata e fatta da adulti per dilettare gli adulti. Se siete o siete stati giocatori di ruolo, capirete quanto è presa in giro la categoria. Nulla di insuperabile con una buona dose di autoironia ma comunque uno sfottò che potrebbe non piacere tutti. All’alba dei 45 anni di Goldrake, però, si tratta di un nuovo modo di animare le nostre vite che merita la giusta considerazione.
Ecco il trailer di “The Legend of Vox Machina”: