Una statua che piange sangue ogni terza domenica del mese, attirando da anni numerosissimi fedeli e curiosi. È il mistero della Madonna di Trevignano, forse ora in via di risoluzione. Dopo anni di interrogativi rimasti senza risposta, negli scorsi giorni c’è stato infatti chi ha parlato di alcune analisi che sarebbero state condotte su tracce di sangue rinvenute sulla statua, rilevando la loro origine animale. Si tratta di una voce secondo alcuni infondata, visto che l’ultimo accertamento risalirebbe al 2016. Ma un investigatore privato avrebbe iniziato ad indagare sulla vicenda, pronto a difendere i diritti dei fedeli “truffati”. E nei confronti di Gisella Cardia, la sedicente veggente che custodisce la statua, sarebbe già partita una denuncia.

La Madonna di Trevignano piange sangue animale? Non è possibile dirlo

Nonostante le voci circolate negli ultimi giorni, secondo cui le tracce di sangue rinvenute sulla statua della Madonna sarebbero di origine animale (di maiale, in particolare), sembra che non ci siano stati, di recente, nuovi accertamenti. Gli ultimi esami risalirebbero al 2016 e i risultati non sarebbero mai stati divulgati. È quanto appreso da Fanpage.it dal Racis (Raggruppamento carabinieri investigazioni scientifiche). All’epoca, spiega il quotidiano online, fu chiesto a Maria Giuseppa Scarpulla, meglio nota come Gisella Cardia, e a suo marito, che custodiscono la statua, di poter prelevare un campione di Dna dal sangue presente sulla statua. Una volta depositati alla Curia, i referti non sarebbero mai stati divulgati.

Un dettaglio che, in questi anni, non ha impedito ai fedeli provenienti da ogni parte d’Italia di raggiungere il luogo delle presunte apparizioni, a Trevignano Romano. La veggente avrebbe visto la Madonna per la prima volta nel 2016 e da allora il 3 di ogni mese. Per fare luce sulla vicenda – e chiarire se le dichiarazioni della donna corrispondano al vero – la Chiesa avrebbe aperto una commissione diocesana. Del resto, anche l’amministrazione comunale aveva chiesto che fossero gli ambienti ecclesiastici a prendere in mano la situazione. “Trevignano Romano non cerca alcuna notorietà”, aveva dichiarato a tal proposito la sindaca, Claudia Maciucchi.

Partita una denuncia contro la santona che custodisce la statua

A pochi giorni dalla notizia (probabilmente infondata) che quello della statuetta potrebbe essere sangue animale, sarebbe ora partita una denuncia contro Gisella Cardia. Secondo quanto riportato da Il Messaggero, la donna, ex imprenditrice di 53 anni, avrebbe alle spalle una condanna a due anni di reclusione per bancarotta fraudolenta. Stando ai suoi racconti, avrebbe avuto la prima apparizione nel corso di un viaggio verso Medugorje, dove si era recata dopo aver scontato la pena: lì, all’improvviso, la statuetta che aveva portato con sé avrebbe iniziato a piangere sangue. Così l’idea di posizionare una copia del manufatto su una collina sopra il Lago di Bracciano, facendola diventare una sorta di luogo di pellegrinaggio.

Luogo che, secondo alcuni, sarebbe frutto di una truffa. A sostenerlo è soprattutto un investigatore privato che starebbe indagando sul caso con l’obiettivo di difendere i diritti dei fedeli “truffati”. Sarebbe stato lui a presentare l’esposto per i presunti reati contro la santona. Atto che, dopo essere stato visionato dai carabinieri, sarà poi trasmesso alla Procura di Civitavecchia, che dovrà decidere se aprire un fascicolo di inchiesta. Stando a quanto riportato dall’uomo, alcuni fedeli avrebbero versato somme anche piuttosto consistenti sul conto di diverse associazioni legate alla donna, a volte solo “per una preghiera”. Se venisse appurato che mente, Cardia potrebbe di nuovo finire nei guai.

Su Facebook, intanto, c’è chi è pronto a mettere le mani sul fuoco sulla sua innocenza. “Ci sono notizie false che circolano solo per infanfarla – scrive un’utente -.  Beh, io invece le credo. Avevo dubbi e sono stata lì un 3 del mese. Se uno crede, crede anche a lei. Se non si ha fede, non si crede alla sua storia. Tutto qui. Del resto anche padre Pio ha avuto molti nemici”.