Bonus mobili nel 730: le spese per l’acquisto di mobili e di grandi elettrodomestici deve essere indicata all’interno della “SEZIONE III C – Altre spese per le quali spetta la detrazione del 50% e del 110%” del “Quadro E – Oneri e spese” del modello 730/2023 per poter essere portate in detrazione in misura pari al 50% della spesa effettivamente sostenuta durante l’anno 2022.

All’interno di questa sezione della dichiarazione dei redditi 2023, in particolare, possono essere portate in detrazione le seguenti spese sostenute nel 2022:

  • le spese per il riscatto dei periodi non coperti da contribuzione (c.d. “pace contributiva”) e per l’installazione delle infrastrutture di ricarica dei veicoli elettrici;
  • le spese per l’arredo degli immobili ristrutturati;
  • le spese per arredo dell’abitazione principale delle giovani coppie;
  • l’importo dell’IVA pagata per l’acquisto di unità immobiliari a destinazione residenziale di classe energetica A o B cedute dalle imprese costruttrici.

In questa breve guida ci concentreremo, nello specifico, con le detrazioni d’imposta del 50% delle spese sostenute per l’acquisto di mobili e di grandi elettrodomestici.

Queste ultime, in particolare, devono essere indicate all’interno del “Rigo E57 – Spese per l’arredo degli immobili ristrutturati“, presente all’interno della sezione III C del quadro E del modello 730.

I contribuenti potranno beneficiare di una detrazione d’imposta di importo pari al 50% in caso di sostenimento di una spese nell’arco dell’anno 2022 per “l’acquisto di mobili e di grandi elettrodomestici di classe non inferiore alla A+, nonché A per i forni, per le apparecchiature per le quali sia prevista l’etichetta energetica, finalizzati all’arredo dell’immobile oggetto di ristrutturazione“.

A partire dall’anno 2022, però, il bonus mobili viene riconosciuto esclusivamente per l’acquisto di mobili e di grandi elettrodomestici, finalizzati all’arredo dell’immobile oggetto di ristrutturazione, di classe non inferiore alle seguenti:

  • alla classe A per i forni;
  • alla classe E per le lavatrici, le lavasciugatrici e le lavastoviglie;
  • alla classe F per i frigoriferi e i congelatori.

Non è previsto alcun importo minimo per gli interventi di ristrutturazione che vengono effettuati, al di sotto del quale viene esclusa la possibilità per il contribuente di beneficiare del bonus mobili 2023.

Perciò, qualunque sia la spesa sostenuta per i lavori di ristrutturazione del proprio immobile, il contribuente potrà beneficiare di una detrazione d’imposta del 50% sulle spese relative all’acquisto di mobili e di grandi elettrodomestici.

Per quanto riguarda la compilazione della dichiarazione dei redditi, nello specifico, il contribuente dovrà compilare il Rigo E57 della sezione III C del quadro E del modello 730 nel seguente modo:

  • Colonna 1 e 3 (Numero rata) – il contribuente deve indicare per ogni unità abitativa oggetto di ristrutturazione il numero di rata;
  • Colonna 2 e 4 (Spesa arredo immobile) – il contribuente deve indicare la spesa che è stata sostenuta per l’acquisto dei mobili e dei grandi elettrodomestici, entro i seguenti limiti:
    • entro il limite massimo complessivo di 10.000 euro per quanto riguarda le spese sostenute fino al 31 dicembre 2020 o nel 2022;
    • entro il limite massimo complessivo di 16.000 euro per quanto riguarda le spese sostenute nel 2021.

Bonus mobili nel 730: quando spetta la detrazione d’imposta per l’acquisto di mobili e di grandi elettrodomestici

Il bonus mobili 2023 spetta solamente nel caso in cui siano state sostenute delle spese per i seguenti interventi di recupero del patrimonio edilizio:

  • manutenzione ordinaria effettuati sulle parti comuni di edificio residenziale;
  • manutenzione straordinaria, restauro, risanamento conservativo e ristrutturazione edilizia sulle parti comuni di edificio residenziale e su singole unità immobiliari residenziali;
  • ricostruzione o ripristino dell’immobile danneggiato a seguito di eventi calamitosi;
  • ristrutturazione di interi fabbricati, da parte di imprese di costruzione o ristrutturazione immobiliare e da cooperative edilizie, che provvedono entro sei mesi dal termine dei lavori all’alienazione o assegnazione dell’immobile.