Studente suicida a Chieti mercoledì 5 aprile 2023. Un ragazzo di 29 anni si è suicidato impiccandosi con una corda a una porta del suo appartamento, un’abitazione a Chieti Scalo che condivideva con la sorella. È stata lei a ritrovarlo, una volta rincasata nel pomeriggio di ieri, si è ritrovata di fronte a unta terribile e dolorosa scoperta. Ha poi allertato i soccorsi, ma quando il 118 è arrivato sul posto, per il fratello, studente universitario e originario di Manduria, in provincia di Taranto, in Puglia, non c’è stato nulla da fare.

Studente suicida Chieti, le parole affidate a un block notes

Il ragazzo avrebbe affidato il gesto a un block notes di 42 pagine rinvenuto in casa. Le motivazioni di quanto compiuto, si troverebbero proprio lì. Il giovane studente, farebbe riferimento a un rendimento universitario insoddisfacente e alle bugie raccontate ai genitori su esami universitari mai dati.

Un castello di bugie accumulate negli anni, ha strappato per sempre un ragazzo alla vita.

Chi era il 29enne di Manduria che si è tolto la vita a Chieti

Sono tante le tragedie consumate, purtroppo, legate al mondo dell’università e alle difficoltà del percorso svolto.

Spesso non se ne parla, e gli studenti preferiscono trovare delle bugie per provare a nascondere ciò che sta accadendo.

Il gesto fatto dal giovane di Chieti, in Abruzzo, sembra essere collegato quindi, al rendimento accademico. Quest’ultimo aveva raccontato ai propri genitori, degli esami fatti e superati, cosa che in realtà, non è mai accaduta, in quanto non sono stati superati, o addirittura mai affrontati.

Giunti sul posto insieme alla Polizia Scientifica, gli Agenti non hanno potuto fare altro che constatare la morte, procedendo ai rilievi del caso. Sul suo block notes, nero su bianco, aveva affidato le motivazioni dell’estremo gesto, definendo nelle 42 pagine, la sua vita  «inconcludente e inutile».

Originario di Manduria, in Puglia, il ragazzo studiava Medicina all’Università ‘G. D’Annunzio’ di Chieti, e viveva a poche centinaia di metri dal campus universitario dove hanno sede le facoltà mediche, nel Villaggio Mediterraneo. La su vita quindi, era una vita da studente fuorisede, come migliaia di colleghi. Qualcosa nella sua mente però, a un certo punto si è inceppata, tanto da spingerlo al triste gesto anticonservatorio.

Da quanto si apprende, sembra che prima del suicidio, non ci fosse stato alcun segnale che avrebbe fatto presagire il tragico evento. Il corpo è stato trovato senza vita dalla sorella, dopo aver fatto rientro in casa.

La denuncia degli studenti, serve un cambio di rotta

L’Unione degli Universitari Nazionale Abruzzese, ha espresso la propria solidarietà e vicinanza ai familiari del 29enne, denunciando il sistema universitario attuale, per cui troppo spesso, i giovani di oggi si tolgono la vita. Ecco cosa hanno scritto in una nota:

«Aveva mentito sulla situazione accademica e il suo malessere lo ha portato ad un gesto estremo. Pressione sociale, paura di fallire, sensi di colpa, bugie, il mondo universitario è diventato sempre di più un luogo di depressione e ansia quando dovrebbe essere una fucina di idee, studio, curiosità e approfondimento. Serve un cambio di rotta: più servizi per il benessere psicologico; una nuova visione di università dove vengono rispettate le persone per le loro competenze e qualità, decostruendo la narrazione meritocratica e la retorica delle migliori».

—– Esistono molteplici possibilità di aiuto, ascolto e sostegno per chiunque possa trovarsi in difficoltà in determinate fasi della vita. L’invito, in caso di compilazione temporanea, o in condizioni psicologiche di instabilità emotiva, è quello di contattare gli operatori del Numero Unico attivi 24 ore su 24, come il Telefono Amico (02.2327.2327), il Telefono Azzurro (1.96.96), il Progetto InOltre (800.334.343) e la Fondazione Di Leo (800.168.768). ———