Doveva essere oggi il giorno dell’annuncio della nuova segreteria del Pd. Ma così non è stato: fonti dem riferiscono che l’annuncio è rimandato solamente di qualche ora. Dovrebbe essere domani, a questo punto, il giorno decisivo.
Domani la nuova segreteria del Pd
Il motivo dello slittamento è presto detto: Elly Schlein, neosegretaria del Pd, ha ancora qualche nodo da sciogliere. La deputata si sta facendo affiancare da Stefano Bonaccini, suo sfidante alle primarie, con il quale si è deciso di aprire un nuovo corso dem nel nome della “gestione unitaria” del partito. Non dovrebbero esserci vicesegretari. Così ha deciso Schlein che, nel frattempo, sta cercando di equilibrare lo schema cercando di enucleare al suo interno anche quote rispondenti alla mozione di Stefano Bonaccini. Già rimasto all’asciutto nell’ambito del rinnovamento dei capigruppo di Camera e Senato.
I nomi della Segretaria
L’harem di Schlein è ormai noto: Peppe Provenzano, Marco Furfaro, Stefania Bonaldi, Gaspare Righi, Cecilia Guerra, Marta Bonafoni, Alessandro Zan, Antonio Misiani. Questi, o la maggior parte di questi, dovrebbero entrare a far parte della segreteria per forte volere della segretaria. Non ci sarà Rossella Muroni, nome extra Pd piuttosto chiacchierato nelle scorse ore, per sua stessa ammissione: “Sono molto legata ad Elly Schlein – ha scritto su Twitter – ma non sarò nella prossima segretaria del PD. Le scelte che ho fatto in questi mesi e la mia vita personale mi hanno portato ad un altro tipo di impegno. Con la solita passione”.
I nodi da sciogliere
Da sciogliere, quindi, è tutta la parte legata a Bonaccini. Un ruolo lo gioca anche la questione Campania, regione che dovrebbe pesare nella scelta di qualcuno dei nomi dell’area che fa riferimento al presidente dell’Emilia Romagna anche perché Campania, al netto di Napoli, e per la verità di alcune zone di Napoli, la mozione che aveva prevalso era quella di Bonaccini. Tra i nomi del Sud che avrebbero dovuto comporre il mosaico della segreteria da questa terra complessa, due erano già emersi a ridosso delle primarie, quello di Piero De Luca, figlio del governatore dem campano Vincenzo, coordinatore della mozione Bonaccini al Sud. Il quale, però, è anche impegnato a tutelare il ruolo che attualmente ricopre: vicecapogruppo alla Camera dei deputati. Con lui anche Pina Picierno, eurodeputata e vicepresidente del Parlamento europeo. Anche lei del Sud e campana: casertana e vicina a Bonaccini. Ma forse non abbastanza e con convinzione come indicano in molti: “Non la vuole nessuno – dice una fonte all’AGI – nemmeno Bonaccini”. Ecco allora che, scrive l’AGI, tra i due litiganti il terzo potrebbe godere. Con Piero De Luca già Vicecapogruppo e Pina Picierno in stato di sfiducia, Bonaccini potrebbe affidare il ruolo di play del Sud Italia ad Antonio Decaro. Sindaco di Bari e Presidente Nazionale di Anci. Altri nomi – Sud a parte – che potrebbero entrare nella Segreteria del Pd in quota Bonaccini potrebbero essere i seguenti: Alessandro Alfieri, Debora Serracchiani, Simona Bonafè, Davide Baruffi.