Trovare un appartamento in affitto con un animale domestico è diventato un incubo per i cittadini italiani, ma la legge non lo vieta
Vuoi trovare un appartamento in affitto e hai un animale? Scordatelo. Andare in affitto oggi con un animale domestico è diventato più complicato di vincere un terno al lotto. Non importa che tu abbia un contratto a tempo indeterminato con una busta paga più che idonea, non importa che tu sia il più referenziato essere umano, se il proprietario dell’appartamento dice “no”, non concederà mai la locazione.
I casi di locazione con animale domestico rifiutati
Il trattamento non è esclusivo solamente per i normodotati, ma anche le persone con disabilità fanno una grandissima difficoltà a trovare un contratto di affitto avendo un animale domestico al seguito. È il caso di Camilla, 31 anni, ipovedente e con un labrador al seguito. Una donna tradita dalla sua padrona di casa che ha dovuto lasciare l’appartamento in cui viveva perché non poteva stare con il suo cane.
Ma l’Italia non è un caso isolato dal resto del mondo. Ha fatto notizia la studentessa americana che ha subito una tassa supplementare per il suo pesce rosso. Nel cambiare casa infatti, Nic si è portata il suo pesce rosso sguazzante nella classica ampolla di vetro, senza pensare che potesse essere un problema per il padrone di casa. La questione potrebbe far piangere, visto che la ragazza pagherebbe 200dollari in più per il pesce, invece arrivano le dichiarazioni del locatario a sbalordire ancora di più. Secondo il padrone di casa, a dimorare nell’appartamento sono in 2 e non una, anche se il secondo “coinquilino” non influisce nelle spese.
Regole e leggi che regolamentano la locazione
Tornando nel territorio tricolore, la legge italiana stabilisce che non c’è nessun impedimento per un inquilino, nel tenere un animale domestico. Nel 2012, è stata fatta una riforma che ribadiva il seguente concetto: nei condomini non c’è limitazione alla convivenza con un animale familiare. L’articolo 16 della legge n.200/2012 si estende a tutti quegli animali che sono ritenuti domestici come cani, gatti, galline, conigli, eccetera… a integrazione della pubblicazione c’è l’articolo 1138 del Codice Civile: “le norme del regolamento condominiale non possono vietare di possedere o detenere animali da compagnia”. La presenza dell’animale non va imposta da parte dell’inquilino, nemmeno può essere negata da parte del regolamento di condominio. La legge entra nel merito quando gli animali domestici vanno a ledere l’uso delle parti condominiali comuni, come per esempio giardini condominiali, aiuole, portoni, cancelli, alberi, lampioni… Addirittura la legge 281/91 protegge le colonie feline che si vengono a formare all’interno, o vicino, i condomini.
Tornando all’affitto con animali domestici, non c’è nessuna legge che vieta un contratto di locazione. Il tutto è in mano al consenso del locatario. Il cane, come il gatto, è un animale che viene considerato a tutti gli effetti un membro della famiglia e pertanto gode di tutti i diritti e i privilegi di un appartamento in locazione. Prima di procedere alla stipula del contratto di locazione, e alla successiva firma, l’inquilino responsabile dell’animale domestico deve rendere nota la sua presenza e assicurarsi che non presenti un problema per l’appartamento o per il condominio. Solo in caso di trasgressione di queste norme c’è l’obbligo immediato di lasciare la locazione.
Il suggerimento per concludere un affitto con un animale domestico è senza dubbio cercare una mediazione con il locatore, sperando che quest’ultimo abbia un po’ di buon senso. Del resto è vero che il cane è il miglior amico dell’uomo, ma in questo caso è un grande ostacolo per un contratto di locazione.