Alfredo Cospito, l’anarchico detenuto in regime di 41bis presso il carcere milanese di Opera, avrebbe alleggerito i criteri dello sciopero della fame, attuato dallo scorso ottobre. Sulle sue condizioni di salute non si hanno aggiornamenti, così come dei canonici check-in medici all’ospedale San Paolo.
In primis il 55enne abruzzese è tornato ad assumere gli integratori vitaminici, cui aveva rinunciato dopo la sentenza di rigetto di scarcerazione da parte della Cassazione. Già nei giorni scorsi Cospito aveva reintegrato nel suo programma alimentare i liquidi, tra cui acqua con zucchero o sale, caffè d’orzo, tè al limone, multivitaminici e latte.
Dal punto di vista giudiziario il prossimo passo è l’udienza della Consulta il prossimo 18 aprile. Qui la Corte dovrà esprimersi sulla inderogabilità dello sconto di pena per il reato di strage politica di cui è accusato dalla Procura di Torino. In caso affermativo l’anarchico potrebbe evitare l’ergastolo ostativo, altrimenti sarebbe già pronto il ricorso alla Corte europea dei Diritti dell’Uomo a Strasburgo.
Cospito, lo sciopero della fame prosegue fino al 18 aprile
Sciopero della fame che, per ammissione del legale di Cospito, proseguirà sicuramente fino al 18 aprile. Se non altro il 55enne ha dato ascolto ai consigli medici, dopo che il suo stato neurologico era precipitato a causa della carenza di zuccheri, impendendogli di camminare.
Qualche giorno va ha parlato indirettamente anche Mauro Palma, Garante delle persone private della libertà. Nel suo appello, con cui invitava Cospito a interrompere il digiuno forzato, Palma ha dichiarato che “il “sacrificio” di una persona in uno Stato democratico non è servito mai a modificare una legge“. Tuttavia, il presidente del Collegio ha riconosciuto che “la sua protesta ha fatto sì che ora del 41bis si ridiscuta“. Il Garante ha infine chiesto una maggiore iniziativa da parte delle autorità politiche, affinché si trovi una soluzione alternativa nel pieno rispetto delle leggi vigenti.