In molti si chiedono cosa sia l’uveite, la patologia dell’occhio avuta da Silvio Berlusconi dieci anni fa. Dopo il ricovero dell’ex presidente del Consiglio, infatti, in molti hanno ricordato i problemi di salute che hanno costretto più volte in ospedale il fondatore di Forza Italia. Tra questi, nel 2013, l’uveite,
un’infiammazione che può colpire gli occhi determinando momentanee riduzioni della vista o, nei casi peggiori, danni irreversibili fino alla cecità.

Che cos’è l’uveite, l’infiammazione che ha colpito Berlusconi nel 2013

In molti ricordano quando, nel 2013, Silvio Berlusconi fu colpito da uveite e ricoverato presso l’ospedale San Raffaele di Milano. Il tema è tornato alla ribalta ieri, quando il leader di Forza Italia è stato improvvisamente ricoverato in ospedale. Il motivo del ricovero è stato svelato poche ore fa. Il primario del San Raffaele Alberto Zangrillo ha infatti diffuso un bollettino medico e spiegato che Berlusconi è stato colpito da un’infezione polmonare nel quadro di una leucemia mielomonocitica cronica.

La notizia del ricovero di Berlusconi ha ricordato a molti i precedenti problemi di salute del Cavaliere, tra cui l’uveite. Cerchiamo di capire allora di cosa di tratta.

Uveite: cause, sintomi e cura dell’infezione oculare

L’uveite è un’infiammazione dell’uvea, la membrana che si trova tra la cornea e la sclera. Con il termine uveite si fa riferimento, in realtà, a più forme infiammatorie che possono interessare l’uvea. Occorre sapere, infatti, che il tratto uveale è composto da: iride, corpo ciliare e coroide. L’infiammazione può dunque interessare solo una di queste tre parti o può, in alcuni casi, estendersi anche a sclera e retina.

Le cause che possono condurre all’uveite sono diverse: l’infiammazione può essere il frutto di traumi, infezioni o malattie di diversa origine, come ad esempio quelle autoimmunitarie.

I sintomi si manifestano principalmente con disturbi della vista come arrossamento, dolore, lacrimazioni abbondanti o visione di punti neri. In caso di uveite anteriore, considerata la forma più fastidiosa di questa infezione, il soggetto può presentare dolore, arrossamento, fastidi dopo l’esposizione alla luce e accusare un lieve abbassamento della vista. Nei casi di uveite intermedia e posteriore i sintomi più comuni sono la riduzione della vista o il suo peggioramento tramite la visione di macchie nere irregolari e mobili (le cosiddette mosche volanti).


Se non trattata prontamente, l‘uveite può causare gravi danni all’occhio. Il medico effettua la diagnosi analizzando i sintomi e avvalendosi di diversi strumenti come la lampada a fessura, l’oftalmoscopio o il tonometro. Lo specialista può inoltre procedere alla richiesta di ulteriori accertamenti prescrivendo più approfonditi esami.

Per il trattamento l’oculista può valutare diverse terapie locali, come i colliri, o sistemiche, prevedendo dunque la prescrizione di farmaci antivirali, antibiotici, antimicotici o antimalarici.