Il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti Salvini si è espresso contro chi ha manifestato in queste ore messaggi crudi sulle varie piattaforme nei confronti di Silvio Berlusconi (qui le ultime notizie), attualmente in condizioni di salute critiche. Salvini e Berlusconi sui social parte seconda: già in seguito alla notizia del ricovero del politico e imprenditore italiano, il Ministro ha condiviso sul proprio account Instagram un post a lui dedicato: una loro foto insieme corredata dalla didascalia “Forza Silvio, l’Italia ti aspetta!”.
Salvini e Berlusconi social
In data odierna il vicepresidente del Consiglio, nel governo Meloni, in relazione ad alcuni messaggi rivolti a Berlusconi sui social (e non solo a suo avviso), si è espresso in modo deciso. Salvini ha difatti criticato chi ha diffuso messaggi d’odio (augurando la morte ad una persona in pericolo di vita), tacciandoli di essere persone non meritevoli di sentimenti quali la rabbia. Il Ministro ha asserito di provare invero pena per loro, facendo questo discorso:
“Venendo qui in macchina vedevo una roba di cui non mi capacito ancora oggi. Leggevo su alcuni siti, e quella non è politica, quando si tratta della salute di una persona che può starti simpatica o antipatica, giovane o anziana, milanista o interista, ma quando c’è una persona ricoverata in terapia intensiva, mi domando che tipo di trogloditi e tarati mentali arrivino a scrivere sui social ma anche su siti di quotidiani importantissimi le cose più improbabili, imbarazzanti, disdicevoli e cattive. Ma è proprio gente che vive con il veleno dentro. Io li compatisco: a me non fanno rabbia, fanno pena quelli che non riescono a fermarsi neanche fuori da un letto di ospedale augurando il peggio. Io non dico ‘ricambio’, perché effettivamente è gente che vive male. Perché la politica è passione, ideale, valore e competizione, poi però di fronte alla vita, alle fortune, alle malattie e alle terapie uno si ferma e augura a chiunque ‘buona vita, buon presente e buon futuro’. C’è gente meschina educata da anni di meschinismo che ti porta a vedere l’avversario come un nemico da odiare”.
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