Sventata una clamorosa evasione dal carcere “Gennaro Cantiello e Sebastiano Gaeta” di Alessandria.

Una corda rudimentale, realizzata intrecciando i laccetti delle mascherine chirurgiche utilizzate durante la pandemia, è stata sequestrata dalla polizia penitenziaria nella casa circondariale. L’ipotesi è che qualcuno da tempo stesse progettando una clamorosa evasione.

La notizia è stata diffusa dal sindacato autonomo di polizia penitenziaria Sappe.

“Ieri mattina durante una perquisizione ordinaria, i poliziotti penitenziari hanno trovato nascosta, nel magazzino di una sezione detentiva, una rudimentale corda, lunga 44 metri, realizzata intrecciando i laccetti delle mascherine chirurgiche utilizzate durante la pandemia” come spiega Vicente Santilli, segretario regionale per il Piemonte del Sindacato autonomo polizia penitenziaria (Sappe) preoccupato dell’utilizzo che si sarebbe potuto fare della corda.

“Da tempo, aggiunge il segretario generale, nelle carceri di Alessandria si lavora sotto organico ma nonostante ciò, ancora una volta, si distingue il personale della polizia penitenziaria che con alta professionalità e senso del dovere garantisce la legalità negli istituti penitenziari”.

L’episodio avvenuto ad Alessandria riporta l’attenzione sul tema delle carceri e su quello della sicurezza. Nelle scorse settimane dal carcere sardo di Badu ‘e Carros è evaso Marco Raduano, 39enne esponente della Sacra Corona Unita. Riuscito a scappare dal braccio di massima sicurezza dove scontava una condanna a 19 anni. Ma non è l’unico caso, andando più indietro nel tempo, sette ragazzi il giorno di Natale erano riusciti a evadere dal carcere minorile Beccaria di Milano.

Alessandria sventata evasione dal carcere: le parole del segretario generale del Sappe

Sulla vicenda si è espresso anche il segretario generale del Sappe Donato Capece che ha dichiarato:

“Ogni giorno, la Polizia Penitenziaria porta avanti una battaglia silenziosa per prevenire e contrastare eventi criminosi e delinquenziali nelle affollate Sezioni detentive delle carceri. Questo fa comprendere come l’attività di intelligence e di controllo del carcere da parte della Polizia Penitenziaria diviene fondamentale. Questo deve convincere sempre più sull’importanza da dedicare all’aggiornamento professionale dei poliziotti penitenziari, come ad esempio le attività finalizzate a prevenire i tentativi di introduzione di telefonini e droga in carcere, proprio in materia di contrasto all’uso ed al commercio di stupefacenti”.

Il leader nazionale del Sappe conclude ricordando che “la Polizia Penitenziaria, ad Alessandria e nelle altre strutture detentive della Nazione, è quotidianamente impegnata a garantire l’ordine e la sicurezza. Il Corpo di Polizia Penitenziaria ha dimostrato, negli anni, non soltanto di costituire un grande baluardo nella difesa della società contro la criminalità, ma ha anche dimostrato di avere in sé tutti i numeri, le capacità, le risorse, gli strumenti per impegnarsi ancora di più nella lotta contro la criminalità e per impegnarsi non soltanto dentro il carcere, ma anche fuori dal carcere”.

I precedenti

Solo poche settimane fa sempre ad Alessandria un giovane detenuto di origini marocchine aveva colpito al viso con una caffettiera un agente di polizia penitenziaria. Al Don Soria, invece, un agente era finito in ospedale con una prognosi di 10 giorni dopo essere stato colpito da una bomboletta di gas.

Lo stesso sindacalista del Sappe racconta inoltre, un episodio avvenuto nella casa circondariale di Biella. Un detenuto straniero, nell’ufficio matricola “ha iniziato ad inveire contro il personale di polizia e, in un crescendo di ira e violenza, ha distrutto prima la scrivania della sorveglianza generale, scaraventando a terra il personal computer, il monitor e tutto ciò che era presente su di essa, poi è riuscito a scaraventare la scrivania nel corridoio e un assistente capo che stava tentando di fermare l’escalation di violenza si è procurato un trauma alla mano. Il detenuto ha poi scaraventato una sedia verso i poliziotti, colpendo l’ispettore di polizia penitenziaria coordinatore dell’ufficio matricola” con dieci giorni di prognosi ciascuno.