Z4R Nagasaki, un binomio che indica il nuovo singolo del cantautore sardo milanese d’adozione. La voglia di trasformare un brutto finale in amore in musica ha fatto sì che prendesse vita una canzone che, già dal titolo, promette risvolti “esplosivi”. La canzone è già molto suonata ma merita anche di essere capita come senso di scrittura per uno dei nomi più in crescita insieme ai vari Zolt e Caffellatte. Lo sconforto che lascia una simile deflagrazione il cantante lo ha raccontato in diretta a “Bagheera”, condotta tutti i giorni dal lunedì al venerdì in pieno drive-time e in radiovisione sul canale 264 del digitale terrestre dal cantautore Bussoletti e il sabato nell’edizione serale dalle 20 alle 22 per il “Bagheera Saturday Night Show”. Ecco i passaggi più importanti della loro chiacchierata.

Z4R Nagasaki, il lavoro sul testo

“Mi sono chiesto che cosa mai possa rimanere alla fine di una relazione e, da artista, ho capito che tutto quel vuoto può diventare musica. “Prenderò le canzoni da te, che non puoi darmi altro. Quindi insieme al rimpianto, prenderò le canzoni”. Ho lavorato sul creare un’immersione poetica in un mondo fatto di immagini astratte, arte che racconta una passione sfuggente, o sfuggita. “Mi travolgi come l’onda di Hokusai”. “Sembri uscita dalla penna di Miyazaki”.”

Di cosa parla la canzone

“Aggrapparsi per non lasciarsi andare, ricucire gli squarci insieme per non sprofondare nel vuoto che creano. Continuare a litigare con la rabbia che suona dentro tutta la notte e non ti fa respirare, te la porti fino all’alba aspettando di stare insieme di nuovo, come si aspetta una boccata d’ossigeno. Anche quando le cose non vanno per un attimo puoi sentirti leggero. Ci si può salvare a vicenda. Altre volte invece è meglio staccare e basta, lasci o vieni lasciato, ti accorgi che quella persona non può darti altro e non ti resta che star male, scriverci su, chiuso nel tuo silenzio, lontano da tutto. Nagasaki rappresenta per me un esplosione di tutte queste cose, storie da raccontare, scene di una vita che si conficcano dentro come schegge di vetro. Le canzoni, sono quello che resta, quello che mi prendo, sempre.”


Z4R Nagasaki, il beatmaker

“Devo tanto al lavoro del producer italo-americano STF. In questo momento ci sta seguendo da Los Angeles e approfitto per ringraziarlo. Abbiamo composto insieme la struttura della canzone e i suoi che la vestono. Lui è un grande.”


Sulle “sue” terre

“Sono nato in Sardegna e quella terra sono io, mi rappresenta a pieno. Vive nel mio DNA e in quello che faccio. A Roma ho studiato e ho messo i primi passi artistici. E’ una bella ragazza di cui sono stato follemente innamorato. Milano è la mia vita, dove sta ora e dove sarà in futuro, perché chi vuole fare questo mestiere deve assolutamente mischiarsi dove l’industria musicale risiede.”


Sul suo nome d’arte

“Non c’è niente di politico, nessun inneggiamento a Putin o a una certa storia russa. Mi chiamo Andrea Zara e i miei amici mi hanno sempre chiamato così anche per sottolineare il mio modo di fare un po’ regale. Il numero quattro al posto della “a” nasce dal fatto che è un numero che ha sempre avuto a che fare con la mia vita.”

Ecco il link del podcast dell’intera intervista a Z4R”:

https://www.radiocusanocampus.it/it/z4r-nagasaki

Ecco il video di “Nagasaki” di Z4R: