Continua ad allentarsi la morsa dell’inflazione sull’economia in Italia: lo conferma la stima di Bankitalia, che attesta una riduzione delle attese sull’inflazione al consumo.
Secondo l’Indagine sulle aspettative di inflazione e crescita, effettuata dalla Banca d’Italia e basata sul primo trimestre 2023, l’inflazione si attesta al 6,4% sui 12 mesi. Guardando ad un periodo più lungo, ossia tra due anni e tra i tre e i cinque anni, per il rincaro di ampia portata all’orizzonte è previsto un assestamento rispettivamente al 5,3% e al 4,8%.
La pubblicazione sottolinea dunque come, “per la prima volta dalla fine del 2020”, i prezzi praticati dalle imprese “rallenterebbero nei prossimi 12 mesi in tutti i comparti, ad eccezione di quello dell’edilizia residenziale”. Meno sfavorevoli, dunque, i giudizi delle imprese sulla situazione economica generale.
Stima Bankitalia sull’inflazione in Italia, le aziende migliorano le loro aspettative
Palazzo Koch fa i conti anche rispetto alla rilevazione precedente, evidenziando un miglioramento delle “aspettative delle aziende sulle proprie condizioni operative nei successivi tre mesi, sospinte dal rinnovato impulso della domanda e dall’attenuarsi delle difficoltà legate agli elevati prezzi dell’energia e all’approvvigionamento di materie prime e input intermedi”.
Il report di Bankitalia ipotizza anche “una espansione dell’occupazione nei prossimi tre mesi”. Nonostante un progressivo miglioramento della situazione, tuttavia, il disagio sociale resta stabile: lo evidenzia Confcommercio, che prende in esame i propri dati raccolti.
Il Misery index di Confcommercio (Mic) relativo a febbraio 2023 si è attestato su un valore stimato di 17,9, invariato rispetto al mese precedente. Un indicatore che testimonia una sostanziale stabilità sia del tasso di variazione dei prezzi dei beni e servizi ad alta frequenza di acquisto, sia della disoccupazione estesa (che dal 9% di gennaio passa all’8,9%).
Le prime stime di marzo segnalano un deciso rallentamento del tasso di crescita dei prezzi per questa tipologia di beni e servizi (+7,7% su base annua). L’inizio di una fase meno critica sul versante dell’inflazione è un importante presupposto per il miglioramento dell’attività economica nella seconda parte del 2023, con possibili riflessi positivi sul mercato del lavoro e sull’area del disagio sociale.