Venerdì santo si lavora? Il Venerdì santo, che quest’anno cade il 7 aprile, è un giorno molto importante per la religione cristiana, in quanto fa parte del Triduo Pasquale, che inizia il Giovedì Santo, e della Settimana Santa, che si apre con la Domenica delle Palme. Tuttavia, a livello civile, è un giorno feriale e quindi lavorativo, scopriamo perché.
Venerdì santo è festivo?
Come detto, il Venerdì santo per il lavoratori è un giorno feriale e non festivo. Questo accade in Italia, mentre in altri Paesi cristiani il Venerdì Santo è considerato festivo anche civilmente.
Come spiega il direttore di Famiglia Cristiana Don Antonio Rizzolo:
“Già il Concordato tra la Santa Sede e l’Italia del 1929 non prevedeva questo giorno come festivo. Neanche la revisione del 1984 e il conseguente decreto del 1985. Esiste anche una proposta di legge per ripristinare gli effetti civili di alcune festività religiose (san Giuseppe, santi Pietro e Paolo, Ascensione, Corpus Domini), ma non è incluso il Venerdì Santo”.
Tuttavia, i lavoratori possono decidere in autonomia di prendere un giorno di ferie proprio in coincidenza di questa giornata, per allungare il Ponte di Pasqua.
Il Venerdí Santo dovrebbe essere reintrodotta come festivitá vera e propria a tutti gli efetti civili: le ragioni che hanno portato alla sua abolizione non sono convincenti ed è stato un errore! “Dobbiamo salvare l’Italia”, si è detto, e le festività sono sparite da un giorno all’altro! Anche il Corpus Domini, San Giuseppe, l’Ascensione e Pietro e Paolo sono stati colpiti! Queste feste in particolare sono molto sentite anche in Italia. Il semplice spostamento alla domenica toglie loro tutta la particolarità. Si dice sempre che non si può finanziare. Ma ci sono abbastanza soldi per tutto il resto! Si tenga conto che tutte le festivitá soppresse sono stati aggiunti al periodo delle ferie ordinarie, oppure retribuite, che cui il loro ripristino avvrebbe un costo attenuato. Non abbiamo bisogno di giorni di ferie in piú, peró abbiamo bisogno delle nostre festivitá, e non dovremmo vederle sempre sotto una luce negativa. Hanno un alto valore sociale, culturale e religioso! Non conta nulla? È per questo che i nostri paesi vicini (Austria, Germania, Svizzera, ecc..) stanno peggio? Non credo proprio! Lì queste festivitá sono sempre stati conservati. Ce ne accorgiamo sempre quando l’arretramento dei camion si estende dal Brennero fino a Bolzano 60 km. Almeno le festività religiose dovrebbero essere comuni a nord e a sud del Brennero e il problema sarebbe risolto. Forse dovremmo dirlo al ministro dei Trasporti Salvini! Forse si sveglierà, insieme all’Italia, e seguirà l’esempio invece di urlare! Anche se il riposo domenicale, il culto domenicale, la fede e i sacerdoti sono sempre meno, non è un buon motivo per non difenderli!
Paul Berger – Bolzano