Un uomo è morto in un incidente stradale mentre era in sella alla sua bicicletta a Piovene Rocchette, in provincia di Vicenza.
La tragedia è avvenuta nel pomeriggio di ieri, Mercoledì 5 Aprile 2023, sul viadotto di Sant’Agata lungo la strada provinciale SP350.
Le autorità hanno subito identificato la vittima: si tratta di Antonio Buzzaccaro che tra pochi giorni avrebbe compiuto 80 anni.
La dinamica dell’incidente è ancora in corso di accertamento. Da una prima ricostruzione diffusa dalla stampa locale, l’incidente sarebbe avvenuto in maniera autonoma poco dopo le ore 16:30. L’80enne era in sella alla sua bicicletta elettrica quando per cause ancora da verificare sarebbe caduto senza alcuna interazione esterna. L’uomo si stava spostando da Cogollo del Cengio in direzione del comune di Piovene Rocchette.
Arrivato all’altezza del viadotto Sant’Agata avrebbe perso il controllo della sua due ruote. La caduta è stata rovinosa. L’uomo ha sbattuto violentemente il capo sull’asfalto e di fatto è morto sul colpo.
Incidente Piovene Rocchette: vani i tentativi di soccorso
Immediatamente gli automobilisti in transito hanno lanciato l’allarme. A prestare i primi soccorsi è stata un’infermiera che era a bordo di un’automobile nella direzione opposta e che si è accorta subito della gravità dell’incidente. In poco tempo poi sono arrivati i sanitari del Suem 118 di Santorso. Le condizioni dell’anziano ciclista sono apprese critiche fin da subito. Nonostante tutte le disperate manovre di rianimazione, i sanitari si sono dovuti arrendere e constatare il suo decesso. Troppo importanti le lesioni a causa del trauma cranico subito nella caduta. L’uomo di fatto è morto sul colpo.
Gli agenti di polizia locale Alto Vicentino hanno subito interdetto il traffico sul tratto di strada interessata dall’incidente per garantire le operazioni di soccorso in tutta sicurezza. Successivamente si è proceduto con l’esecuzione dei rilievi previsti per legge per accertare la dinamica esatta di quanto accaduto. Nelle prossime ore le informazioni raccolte saranno comunicate al Pm di turno che valuterà eventuali responsabilità o catalogherà l’incidente come una pura fatalità. Pesanti le ripercussioni sulla viabilità di zona essendo la SP350 l’arteria principalmente trafficata dai pendolari. La circolazione è tornata regolare dalle 19.45.
Gli inquirenti al momento non escludono alcuna ipotesi che abbia portato alla tragedia. È probabile che l’incidente sia avvenuto in maniera autonoma, ma si indaga sulla causa della perdita di equilibrio. Apparentemente il ciclista non è stato scontrato da alcun veicolo anche se la conferma si avrà con l’acquisizione della immagini di videosorveglianza sulla provinciale. Sembra verosimile infine che l’anziano abbia perso il controllo della sua bicicletta elettrica per un malore, una disattenzione o anche un’improvvisa folata di vento. A quel punto l’uomo sarebbe caduto sul fianco sinistro, colpendo violentemente la testa sull’asfalto. L’impatto è stato fatale sul colpo.
Sarà la magistratura dunque a chiare gli elementi ancora incerti della vicenda.
Il cordoglio del sindaco
La notizia della tragica scomparsa di è presto diffusa sui social. Grande è la commozione nel paese di Piovene Rocchette dove la vittima risiedeva. Chi lo conosceva, lo ricorda come un uomo di animo buono, socievole, assiduo frequentatore del centro anziani in cui si dilettava a giocare a bocce. Amava la musica, era soprannominato “Tony chiatarra” proprio per l’immancabile strumento da cui raramente si separava.
Il sindaco di Piovene Rocchette, Erminio Masero ha voluto ricordare la vittima, stringendosi nel dolore della sua famiglia.
“Antonio era un uomo molto amato dalla comunità e conosciutissimo. Una persona tranquilla, a modo, dall’animo buono. Era in pensione ormai da 25 anni e abitava da solo, ma nel tempo libero si divertiva a stare con gli altri, a cantare e a divertirsi. Con la bella stagione usciva con la chitarra e l’ocarina, si metteva a suonare o al bar, o ai giardini, o a qualche angolo del paese. Inoltre, ogni tanto, per qualche ora intratteneva anche gli ospiti del centro diurno. Mangiava con loro, cantava e suonava. Un peccato che se ne sia andato.”