Un gioco scriteriato che potrebbe costare la vita, come tante “competizioni” del web. Ecco cos’è la Planking Challenge: una sfida che porta con sé diversi rischi, diversi giovani in Italia vi si sono approcciati: fortunatamente non ci sono stati morti.
Cos’è la Planking Challenge
L’ennesima sfida pericolosa che nasce dal web e che coinvolge i giovanissimi. La Planking Challenge è una sfida che consiste nello sdraiarsi rigidi e a pancia in giù in luoghi estremamente pericolosi. In genere questi posti sono strade trafficate o i binari delle stazioni per poi scattare un selfie. Lo sfidante dovrà alzarsi di scatto quando il mezzo sta arrivando. Una sfida spaventosa, sì, ma non è una novità: la sfida esiste da anni e si è evoluta fino alla variante scriteriata che spopola fra i giovani.
Planking Challenge: le origini del gioco
Inizialmente il gioco consisteva nello stendersi in posizione rigida e fare una foto mentre ci si mantiene in equilibrio, una sfida che era quindi innocua. Se dovessimo scavare alle origini del gesto bisognerebbe tornare al 1994 quando negli anni ’90 ci furono diversi video che rappresentano le prime planking challenge. Quando il gioco divenne virale nei primi anni ’10 del Duemila si fecero avanti diversi presunti inventori. Il 19 luglio 2011 un gran numero di studenti dell’Università delle Filippine usò il planking come protesta nonviolenta contro i tagli all’istruzione. Negli anni la Challenge, partita come un momento divertente per scattare foto in posizione rigida in luoghi inusuali, è diventata sempre più macabra arrivando alla declinazione attuale.
Precedenti in Italia
Quello che è avvenuto qualche giorno fa sulla Casilina, vicino Frosinone, è solo il caso più recente. Ci sono stati altri due casi: a novembre in provincia di Viterbo e a marzo in provincia di Torino. Il primo caso, verificatosi a Sant’Elia in provincia di Viterbo, ha visti protagonisti-a loro malgrado- un gruppo di ragazzi minorenni che hanno cominciato la Challenge in un’area trafficata del paese. Stesso copione a Rivoli, in provincia di Torino, dove dei ragazzini si sono sdraiati in strada attendendo l’arrivo dei mezzi per poi schivarli all’ultimo momento.