Nel 2024 si andrà in pensione solo perfezionata l’età pensionabile? Dal 1° gennaio 2024 sarà più difficile andare in pensione? Il governo Meloni dovrebbe traghettare i lavoratori verso un porto pensionistico sicuro e privo di penalizzazioni.
L’occhio del ciclo sembra abbattersi nuovamente sui lavoratori in vista del 2024. D’altronde, l’età pensionabile è stata bloccata a 67 anni sino al 31 dicembre 2024, come da disposizioni ministeriali contenute nel decreto MEF del 27 ottobre 2021.
Consapevoli della presenza di maggiori criticità contenute nel sistema previdenziale, a cui si aggiunge l’altalenate numero di correttivi e deroghe pensionistiche, condizioni che spingono ad affrettare i tempi ritirandosi dal lavoro nel 2023, anche con condizioni meno favorevoli.
Nulla che si accosti alla semplicità o alla facilità di comprensione, tecnicamente non esiste il margine per l’ingresso di una riforma pensioni equa e non penalizzate per i lavoratori. La giunga pensionistica non lascia aperta la speranza di una via tranquilla di pensionamento per tutti.
Quando si raggiunge l’età pensionabile per andare in pensione nel 2024?
Non è facile fare delle previsioni sulla Riforma pensioni. Partiamo dal presupposto che le nuove misure dovrebbero aprire un’uscita flessibile anticipata a 62 anni, permettendo un ampio margine di pensionamento. Il governo Meloni punterebbe nel garantire il raggiungimento di un’uscita “sicura” a partire da 65 fino a 67 anni di età.
Per il momento, ogni previsione previdenziale sembra accuratamente congelata a data da destinarsi. Tuttavia, esistono diverse ipotesi messe in campo dai migliori esperti che potrebbero chiarire diversi aspetti previdenziali, forse, arrivando anche a rassicurare i lavoratori.
Il Paese si trova ad affrontare: la carenza della forza lavoro giovani e l’aumento degli anziani.
Se si parla di pensione si alza un muro, pochi comprendono che potrebbe implodere ancora una volta una tegola sulla testa dei lavoratori, visto l’aumento dell’età media degli italiani.
Lo scarso tasso di natalità abbatte ogni florida speranza. In contropartita, l’età media dei cittadini aumenta. Una condizione frenata dal colpo della pandemia, che il Paese non è riuscito a schivare del tutto per tempo.
Come noto, infatti, l’abbinamento della povertà delle nascite e l’invecchiamento demografico influiscono sulla previdenza sociale. Ora, nel momento in cui nel Paese non si registra un alto tasso di nascite, con l’aumento dei pensionati si stringe sulle casse dello Stato.
Per evitare che le pensioni affossino i conti pubblici, si gioca sull’aumento dell’età pensionabile. In sostanza, il governo italiano tende a rimodulare non repentinamente, ma neanche raramente l’età pensionabile per frenare l’accesso alle pensioni.
Riducendo così l’erogazione dei trattamenti economici previdenziali. La situazione potrebbe peggiorare dal 2024 con lo sblocco dell’età pensionabile.
Chi va in pensione a 71 anni per effetto della Riforma Fornero?
La legge Fornero istituita dal governo Monti, ha innescato una serie di provvedimenti a catena contro i lavoratori. Per questo, in tanti la ricordano più come la riforma “lacrime e sangue”.
D’altronde, il Decreto Salva Italia ha allungato l‘aspettativa di vita per la pensione, gonfiando il requisito anagrafico di accesso al trattamento economico previdenziale.
In tutto questo, a giocare un ruolo decisivo è stata anche l‘aumento della speranza di vita media alla nascita dei cittadini. E tanto per fare un semplice esempio, dal 2022/2023, la pensione di vecchiaia ordinaria resta ancorata a un’età pensionabile di 67 anni.
Pertanto, non sorprende più di tanto l’aumento dell’età pensionabile, in quanto rappresenta l’unico strumento trovato dal governo italiano per ridurre la spesa pubblica.
E quando i lavoratori sono a un passo dalla pensione che si rimodulano i requisiti anagrafici non permettendo più l’accesso al trattamento sperato. Una condizione che ovviamente ripercorre la strada voluta per la pensione Opzione donna. Un modus operandi collaudato sulle pensioni, forse, a cui si ricorrere troppo facilmente.
Qual è l’età massima per lavorare?
I lavoratori impiegati nella pubblica amministrazione ordinaria devono ritirarsi dal lavoro raggiunto i 65 anni di età. Perfezionato questo requisito anagrafico il lavoratore viene collocato a riposo d’ufficio. Per i lavoratori del settore privato l’età pensionabile cade a 67 anni.
Secondo numerosi esperti, per il prossimo anno non dovrebbero subentrare nuove modifiche, almeno fino al 31 dicembre 2024.
Tuttavia, l’età pensionabile potrebbe essere messa di nuovo in discussione, al fine di modificare i criteri pensionistici o nell’introdurre novità previdenziale che difatti punterebbero a non far lasciare il lavoro.
Per ora, i lavoratori nel 2024 potranno ritirarsi dal lavoro a 67 anni di età per accedere alla pensione di vecchiaia ordinaria (salvo modifiche). Nello stesso modo, anche per l’assegno sociale occorre perfezionare il requisito anagrafico che porta a 67 anni di età.