Studentesse Iran senza velo, niente istruzione! E’ l’annuncio dato dal ministero dell’Istruzione iraniano, non saranno forniti servizi alle studentesse che “non si attengono al codice di abbigliamento delle scuole”. Il portale ‘Iran International’ fa sapere che anche il ministero della Sanità ha dichiarato che le università non forniranno servizi alle studentesse che non utilizzano il velo, obbligatorio in pubblico per le donne dalla fondazione della Repubblica islamica nel 1979. Ne abbiamo parlato con Tiziana Ciavardini, antropologa, ad Open Day, su Radio Cusano Campus.
Studentesse Iran senza velo, Ciavardini: “Potrebbe trattarsi di vendetta da parte di un gruppo ben strutturato di ragazzi, contro le giovani iraniane”
Studentesse Iran senza velo: “Sono oltre 5mila le studentesse intossicate dai gas tossici trovati all’interno delle scuole. In questi giorni non se n’è parlato perché c’è stato il capodanno persiano, finito l’altro ieri, ieri al ritorno a scuola in Azerbaijan ci sono stati dei casi di ragazze trasportate in ospedale. Sono notizie divulgate dalla tv di stato iraniana, sono notizie attendibili, e non si sa chi ci sia dietro – ha spiegato la dottoressa Ciavardini – a metà marzo cento uomini erano stati arrestati a seguito delle indagini fatte sui casi, ma nomi e cognomi non ce ne sono, come vediamo dalla cronaca, continuano imperterriti. C’è la possibilità di una vendetta da parte di un gruppo ben strutturato che sta continuando a compiere atti simili per vendetta nei confronti di queste ragazze che hanno cominciato una vera e propria rivoluzione femminile in Iran“.
Dal primo all’ultimo episodio, niente è cambiato
“Dalla morte a settembre di Mahsa Amini, settembre 2022, la ragazza percossa si scatenò una protesta di massa. Tanta gente partecipò al funerale e da lì cominciarono le proteste. Tanti manifestanti sono stati condannati, alcuni a morte. Si vedono tante ragazze che girano in Iran senza hijab, il velo islamico, hanno deciso di non indossarlo. La scorsa settimana una ragazza con sua mamma sono entrate in un alimentari ed è arrivato un membro della polizia iraniana e prima l’ha rimproverata e poi le ha gettato un secchiello di yogurt sulla testa, sia a lei che alla mamma, da lì il proprietario del locale ha supportato le ragazze e la conseguenza è stata che il negozio è stato chiuso il giorno dopo e la ragazza e la mamma sono state arrestate“.
L’uso del velo è un obbligo e segno di civiltà secondo quanto ribadito dalla guida suprema Khamenei
“Stanno cercando in tutti i modi di essere supportata dall’esterno. Si spera in un cambiamento dell’Iran. Non è una questione interna del Paese, ma un fattore geopolitico più ampio e problematico. Sorelle, figlie, persone che hanno bisogno di noi. Tante famiglie durante questo periodo hanno trascorso gran parte dei loro giorni sulle tombe dei figli. Sono tante le persone uccise nel tempo – si è congedata Tiziana Ciavardini, antropologa – la guida suprema Khamenei ha ribadito che il velo è un segno di civiltà. In Iran il velo è un obbligo, per noi è un’assurdità per loro un obbligo“.