De Laurentiis stadio – Il presidente del Napoli ha parlato della questione relativa al tema stadi in Italia e delle difficoltà di vedere nascere nuovi impianti. Il patron azzurro è un fiume in piena e le sue parole arrivano a poca distanza da quelle pronunciate sui disordini dei tifosi negli stadi (Clicca QUI per le sue parole). Da anni, infatti, Aurelio De Laurentiis sta cercando di costruire un nuovo stadio per il Napoli, ma l’imprenditore romano – così come tanti altri presidenti in Serie A – sta avendo difficoltà.
De Laurentiis stadio: “Troppa violenza in Italia”
In Italia siamo indietro anni luce se confrontati con l’Inghilterra ma anche rispetto a Spagna e Germania. Siamo il paese più bello del mondo ma purtroppo anche il più violento a causa della Mafia, della Camorra e della Ndrangheta e questo non aiuta“, ha esordito Aurelio De Laurentiis. Il presidente del Napoli è intervento all’evento “Le fusioni e le acquisizioni in Italia, i grandi investitori, le aree interessate e i protagonisti del settore”. E poi ha aggiunto: Chi ci protegge? Gli stadi li dobbiamo fare per farceli distruggere? Anni fa fu lanciato un motorino a San Siro: dobbiamo mettere un freno. I comuni non mettono soldi per gli stadi perché non li cedono per un euro alle società che in realtà garantirebbero gli investimenti“.
Non solo il Napoli di Aurelio De Laurentiis, ma anche altre società stanno lavorando per realizzare un nuovo stadio. Così il patron azzurro: “Prima viene fatta una legge dal gruppo Berlusconi, poi ci mette la mano Renzi attraverso l’attuale sindaco di Firenze che però è nemico del calcio italiano. Il povero Commisso ha le mani nei capelli e mi dice: ‘Aurelio io non ci capisco nulla, mi impediscono di fare qualsiasi cosa‘”. Infine, l’imprenditore italiano conclude: “Il calcio può essere un forza propulsiva per la questione stadi in tutta Italia. Il presidente dell’Anci potrebbe riunire tutte le Sovrintendente e la Corte dei Conti e far capire che dobbiamo implementare tutto questo. Se facciamo solo riunioni al CONI, non andiamo da nessuna parte”.
“Non vedo motivi per cedere il Napoli”
Tifosi, stadio e non solo: Aurelio De Laurentiis ha parlato anche del legame con il Napoli, svelando un retroscena. “Quando un anno fa mi hanno offerto 2,5 miliardi e mezzo per il Napoli mi sono chiesto: mi servono? Avrei dovuto comprarmi una squadra in Inghilterra, ma io ho origini napoletane – ha dichiarato all’evento “Merger & Acquisition Summit 2023” organizzato dal Sole 24 Ore – II Napoli ha un valore? È un giocattolo della famiglia De Laurentis, non vedo motivi per cederlo fin quando non ci stancheremo“. E sul Bari ha poi aggiunto: “II Bari invece va venduto fin quando non cambiamo la legge – ha aggiunto – Se la cambiassero come in Europa mi piacerebbe tenerlo, da uomo del sud”.
Infine, un commento sull’acquisizione del club azzurro. “Cinque anni prima di acquistarlo, offrii 125 miliardi di lire per comprarlo. Ferlaino che mi fece causa – ha aggiunto – Poi ero a Capri e lessi che Gaucci da Santo Domingo diceva di comprarsi il Napoli: era fallito, decisi contro il parere della mia famiglia, Luigi mi disse che non c’entravo nulla col calcio. Invece se uno ha voglia e ci crede, può avere successo anche in un altro campo”, ha concluso.